La fase negativa del mercato degli investimenti pubblicitari continua anche a maggio a causa del lockdown. Il mese si chiude con una contrazione del -41,1%, che porta la raccolta cumulata nei primi cinque mesi dell’anno in calo del -23,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento nel periodo gennaio – maggio si attesta a -28,3%. La contrazione, sia per il singolo mese che per il periodo cumulato, riguarda tutti i mezzi e generalmente tutti i settori.

Relativamente ai singoli mezzi, la TV a maggio cala del -42,1%, chiudendo i primi cinque mesi dell’anno a -24,5%. I quotidiani e i periodici nel singolo mese perdono rispettivamente il -38,5% e -68,6% (-27,4% e -41,5% l’andamento nei primi cinque mesi). In calo anche la raccolta pubblicitaria della radio: -69,7% a maggio e -39,2% nei primi cinque mesi dell’anno. Le conseguenze negative del lockdown impattano anche sugli investimenti pubblicitari su internet: sulla base delle stime realizzate da Nielsen, a maggio la raccolta dell’intero universo del web advertising, comprendente search, social, classified (annunci sponsorizzati) e i cosiddetti “Over The Top” (OTT), segna un calo del -28,6%e porta la perdita dei primi cinque mesi a -14,4% (-17,2% se si considera il solo perimetro FCP-Assointernet).

L’out of home continua a risentire anche a maggio delle limitazioni alla circolazione di mezzi e persone dei mesi scorsi: l’outdoor perde l’89,1% (-57,8% nei cinque mesi), il transit perde l’85,4% (-56,5% a gennaio-maggio). Il direct mail chiude il singolo mese in calo del 45,4% (-38,5% a gennaio – maggio). I fatturati di go tv e cinema negli ultimi tre mesi non sono ancora disponibili a causa del lockdown.

I settori merceologici calano tutti sia a maggio che nei primi cinque mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel singolo mese, relativamente ai settori con una maggiore quota di mercato, calano in particolar modo automobili (-65,7%), farmaceutici (-49%) e alimentari (-48,3%). Sul periodo cumulato si evidenziano gli andamenti negativi di toiletries, cura persona e abbigliamento che perdono rispettivamente il -26,4%, -49,5 e -42%.