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Nel 2022 ricavi di Carrefour Italia a 4,4 miliardi, +4,2% a rete costante

Nel 2022 ricavi di Carrefour Italia a 4,4 miliardi, +4,2% a rete costante
Nel 2022 ricavi di Carrefour Italia a 4,4 miliardi, +4,2% a rete costante

Nel 2022 ricavi di Carrefour Italia a 4,4 miliardi, +4,2% a rete costante

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Chiusura d’anno positiva per Carrefour Italia.

Nel 2022 la controllata del colosso transalpino (91 miliardi di euro di fatturato, +8,5%) ha realizzato ricavi per 4,4 miliardi, in linea con l’esercizio precedente, ma in crescita del 4,2% a perimetro costante. Il dato organico segna un calo dell’1,7%.
Per il secondo anno consecutivo, la maglia nera della galassia Carrefour è sulle spalle del Belgio che ha realizzato un fatturato di 4,26 miliardi, con una perdita di circa un punto percentuale.

I dati dei ricavi di Carrefour Italia (in un 2022 con un’inflazione Istat dell’8%) non forniscono un quadro preciso del processo di risanamento e conversione strategica in atto. Bisognerà attendere il bilancio d’esercizio della prossima primavera per capire i primi esiti della complessa manovra guidata dal ceo Christophe Rabatel che punta sul franchising quale leva strategica di sviluppo dell’azienda in Italia.
Da notare che quest’anno nel tradizionale comunicato della holding sono mancate le lodi del ceo Alexandre Bompard al lavoro svolto in Italia.

Taglia e cuci
L’anno scorso il top manager ha ben articolato la nuova strategia con la cessione in franchising di oltre 100 pdv (per tre quarti a insegna Express e il resto Market), il taglio di rami secchi (l’iper La Romanina nella capitale e Le Sorgenti di Frosinone) e l’acquisizione di nuovi pdv gestiti da affiliati: 38 pdv di Apulia in Sicilia, 12 in Sardegna e 14 ex Unes in Lombardia. Oggi la rete comprende 1.500 store, di cui 1.200 in franchising. Numeri che pongono l'insegna quale primo franchisor italiano.
Il lavoro di Rabatel però è solo a metà. Nel 2023 il piano industriale dovrà compiere altri passi e in agenda, a giugno, c'è la scadenza del contratto integrativo aziendale.


Avanti o exit strategy
E’ presumibile che anche il conto economico 2022 si chiuda in rosso, ma, al netto dei costi non ricorrenti, è da valutare l’entità e il trend rispetto agli ultimi anni. In base a questi elementi si stabilirà se sarà necessario un’iniezione di capitali freschi, com’è accaduto nel 2022 (150 milioni) e l’anno prima (altri 150 milioni).
Nel 2021 la società operativa GS ha accusato una perdita di 269 milioni. Questa si somma al rosso di 181 milioni dell’esercizio 2020 e ai 186 milioni del 2019. In tutto 636 milioni nel triennio 2019/21.
Il 2023 è un anno cruciale. In definitiva, si capirà se la strategia del franchising serva davvero ad arginare le perdite e permetta, in tempi ragionevoli, di ritornare alla profittabilità. In caso contrario, si sarà costruita l’exit strategy.

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