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MartinoRossi lancia il brand Beamy, alternativa vegetale alla carne

MartinoRossi lancia il brand Beamy, alternativa vegetale alla carne
MartinoRossi lancia il brand Beamy, alternativa vegetale alla carne

MartinoRossi lancia il brand Beamy, alternativa vegetale alla carne

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

MartinoRossi esordisce nella distribuzione moderna con prodotti confezionati, a marchio Beamy, mix secchi a base di legumi che forniscono un’alternativa alla carne per la preparazione di burger, polpette e ragù 100% vegetali.

La prima catena in cui è presente il brand è Carrefour. MartinoRossi però è più nota nel Btb come big della trasformazione di cereali e legumi da filiera controllata in farine, semilavorati e ingredienti funzionali allergen free. Nonché come azienda agricola sperimentale nel campo delle tecniche agronomiche sostenibili: a Cremona ha appena inaugurato il “laboratorio” Agrifuture che si estende su 33 ettari.

Nel 2022 MartinoRossi ha realizzato ricavi per 65 milioni di euro. I prodotti della società lombarda sono utilizzati dai brand più noti del food: per esempio Barilla, Schar, San Carlo, Valsugana, Fiorentini, Gallo, Rummo, Scotti, Pedon. A breve potrebbe farne parte per le forniture europee anche Kellogg’s che, in passato, è stata cliente di MartinoRossi, “soprattutto fu la prima a chiedere prodotti di filiera nel lontano 1994” ricorda il presidente Giorgio Rossi.

Brand e retail

“Per quest’anno - sottolinea l’amministratore delegato Stefano Rossi, terza generazione - prevediamo di realizzare un fatturato di oltre 70 milioni, anche se si iniziano ad avvertire segnali di rallentamento della domanda”. Rossi poi sottolinea che la sfida nel retail continuerà sia per costruire il brand MartinoRossi sia per diversificare il business. Peraltro
Il dg Manuel Sirgiovanni (chiamato in azienda 18 mesi fa per la sua esperienza nell’internazionalizzazione e nel branding del food) sottolinea che i prodotti di Beamy, shelf line di 24 mesi, trovano riscontro soprattutto nel target di 25-35 anni. L’azienda ha lanciato anche il brand Mr. Beans, una linea di snack a base di farine di legumi da filiera 100% italiana puntata su Gdo, vending e fuori casa. MartinoRossi, inoltre controlla il brand Mais Corvino che propone speciality a base di mais nero destinate ai canali Horeca e a quello specializzato. Infine, dai laboratori di Cremona usciranno presto altri prodotti innovativi per l’industria sempre con il crisma del plant based.

Laboratorio a cielo aperto

Agrifuture è titolare del brevetto Underdrip, un sistema di sub-irrigazione di precisione che prevede il posizionamento dei semi sfruttando la tecnologia Gps direttamente sopra le manichette d’irrigazione, interrate ad una profondità variabile a seconda della struttura del suolo, con lo scopo di ridurre sensibilmente i consumi di acqua, fertilizzanti, energia e prodotti fitosanitari. Una recente ricerca svolta dall’Università Cattolica, infatti, ha evidenziato come la sub-irrigazione di precisione sia in grado di migliorare del 31% la resa del mais e fino al 70% l’efficienza del fertilizzante azotato rispetto alla tradizionale irrigazione a pioggia, riducendo fino al 60% i consumi idrici e del 25% quelli di fertilizzanti.

“Con il progetto Agrifuture ci siamo dotati di un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, in cui testare direttamente i risultati degli studi, ottimizzando così i tempi del passaggio dalla teoria alla pratica - sottolinea Giorgio Rossi -. Allo stesso tempo, abbiamo voluto che tutte le attività svolte e i risultati ottenuti fossero monitorati e validati da soggetti autorevoli e super partes come le università”.
Infine, MartinoRossi ha vinto 2 bandi del Pnrr, uno da 8,2 milioni dedicato allo sviluppo delle innovazioni tecniche sostenibili e un altro da 4,2 milioni puntato sullo sviluppo della logistica. “Purtroppo è tutto fermo – rammenta Giorgio Rossi – perché nelle lungaggini del bando i costi di realizzazione dei progetti sono schizzati alle stelle e i progetti sono diventati anti-economici. Peraltro le aziende devono realizzare i progetti anticipando i fondi per incassarli dopo un anno. Ora siamo alla finestra, vediamo che succede”.

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