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Le fiere italiane e l’effetto del coronavirus

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Le fiere italiane e l’effetto del coronavirus

Le fiere italiane e l’effetto del coronavirus

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Redazione

Potenziare il Piano made in Italy riservando maggiori risorse alle fiere italiane, per recuperare l’immagine e portare visitatori internazionali alle nostre manifestazioni; incentivare le imprese, attraverso il credito d’imposta, alla partecipazione alle fiere internazionali italiane - già previsto dal Decreto Crescita e rifinanziato dalla legge di bilancio – rendendo subito note le regole applicative; riservare alle manifestazioni fieristiche in Italia tutte le risorse possibili, anche con utilizzo temporaneo dei fondi destinati alla partecipazione alle fiere all’estero.

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Queste le richieste avanzate da AEFI – Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, all’incontro organizzato al Maeci per la presentazione del Piano Straordinario 2020 per la promozione del made in Italy. “Auspichiamo che le nostre richieste vengano accolte nella stesura definitiva del Piano Straordinario per il made in Italy”, ha commentato Giovanni Laezza, Presidente di AEFI.

“Da un’indagine effettuata presso i nostri 36 associati, è emerso che sono 71 le manifestazioni posticipate, 28 a carattere internazionale e 43 nazionale, e 22 quelle cancellate. Queste sono concentrate principalmente in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, regioni maggiormente colpite dal virus e nelle quali ogni anno hanno luogo la maggior parte delle nostre fiere. Occorre inoltre considerare che febbraio, marzo e aprile sono mesi di alta stagione per il settore con una elevata concentrazione di eventi - ha sottolineato Giovanni Laezza, Presidente di AEFI, nell’ambito dell’incontro. - A seguito dell’epidemia nel nostro Paese, le autorità nazionali e regionali hanno emesso diverse ordinanze per tutelare la salute dei cittadini e contenere l’espansione del virus. Tutti gli associati AEFI hanno seguito scrupolosamente le disposizioni sanitarie delle ordinanze delle autorità locali e nazionali e, considerando anche le tempistiche necessarie per le operazioni di allestimento, disallestimento e logistica, hanno deciso di posticipare alcuni eventi. Ma il numero di manifestazioni rinviate potrebbe variare nelle prossime settimane, in base all’evoluzione della situazione e alla durata dell’emergenza; altre potrebbero essere annullate per l’impossibilità di inserirle nel calendario fieristico dei prossimi mesi. Per questo come AEFI chiediamo interventi urgenti per aiutare il settore a sopravvivere”.

Oltre al potenziamento del Piano per la Promozione del made in Italy, quindi anche ammortizzatori sociali per il personale dei quartieri fieristici; la moratoria rispetto ai mutui; la possibilità di rimodulare i pagamenti di tasse e tributi; la facilitazione di accesso al credito e la soluzione di alcuni problemi strutturali come l’IMU per i quartieri di cui da decenni ormai il settore sottolinea l’iniquità.

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