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L’Assirm Marketing Research Forum 2021 fotografa lo stato socio economico italiano

L’Assirm Marketing Research Forum 2021 fotografa lo stato socio economico italiano
L’Assirm Marketing Research Forum 2021 fotografa lo stato socio economico italiano

L’Assirm Marketing Research Forum 2021 fotografa lo stato socio economico italiano

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Redazione

Si è conclusa l'ottava edizione dell’Assirm Marketing Research Forum.

Grazie al coinvolgimento di note aziende del settore, la presenza di personalità istituzionali e un'accurata analisi dei dati, la kermesse di due giorni organizzata da Assirm - l’Associazione che riunisce le maggiori aziende italiane che svolgono ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale - ha evidenziato il valore essenziale dei dati per la crescita del comparto economico del nostro Paese, sia per conoscere il mercato sia per rispondere ai bisogni di una società in costante cambiamento.

La manifestazione è stata l’occasione per presentare l’indagine sociale condotta da Assirm nel mese di ottobre, con la collaborazione delle aziende associate: Ales Market Research, Demetra opinioni.net, Mis Group, Norstat e Toluna.

Sono state così svolte oltre 5000 interviste sulle tematiche che hanno guidato il dibattito dell’evento: il 27 ottobre si è parlato di “Fiducia, sviluppo e PNRR” e del “nuovo ruolo della Marca (Brand) nei prossimi anni”; mentre il 28 ottobre si è discusso di “Sostenibilità e coesione sociale” e della “Digital transformation e artificial intelligence”.

Ad aprire i lavori è stato Matteo Lucchi, Presidente Assirm, con un saluto di benvenuto incentrato sullo stato del settore delle ricerche di mercato in Italia. Secondo lo studio condotto da Assirm, il 90% degli italiani che lavora in azienda reputa i dati uno strumento molto importante per sviluppare il business. Inoltre, nei prossimi 12 mesi, si prevede una crescita del 54% degli investimenti economici sulle ricerche di mercato nelle aziende.

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è stato quindi il primo macro tema affrontato, un argomento noto al 79% degli intervistati. Sale la percentuale di conoscenza nel target dei manager d’azienda (91%). Il dato positivo emerso (80% degli intervistati) è la fiducia che gli italiani (ripongono) nel nuovo piano in grado di risollevare l’economia. Per il 90% degli italiani, tra gli ostacoli che possono bloccare o rallentare la realizzazione del PNRR, predomina la lentezza burocratica.

Secondo Ciro Rapacciuolo, Responsabile dell’area Congiuntura e Previsioni del Centro Studi di Confindustria: “La robusta ripartenza del PIL italiano, pari a oltre il +10% nel biennio 2021-2022, riporterà l’economia sopra i livelli pre-crisi nella prima parte del prossimo anno, in anticipo di un paio di trimestri rispetto alle attese iniziali. Il motore principale della ripresa è dato dagli investimenti, pubblici e privati. I consumi delle famiglie, finalmente ripartiti dalla scorsa primavera dopo l’allentamento delle restrizioni anti-Covid, reso possibile dalle vaccinazioni, resteranno però sotto i livelli pre-crisi anche nel 2022.”

Altro tema caldo “Il nuovo ruolo della Marca”. È emerso come 3 persone su 4 decidano i prodotti da acquistare in base al Brand. In periodi di instabilità e crisi, la marca rappresenta un punto fermo per il consumatore (83%), sempre più attento alle tematiche ambientali e sociali (76%). Inoltre, dall'indagine condotta, torna in auge il Made in Italy come driver di scelta negli acquisti per il 90% degli intervistati.

Quindi un focus sul tema “Sostenibilità e coesione sociale” guidato da Enzo Frasio, Consigliere Assirm che ha presentato alcuni dati dell’indagine Assirm: il periodo pandemico ha aumentato il divario sociale. Infatti con la crisi sanitaria sono cresciute le differenze legate alla capacità di spesa e di reddito percepito (79%), seguito dal senso di insicurezza (72%), oltre alla differenza di ricchezza da nord e sud del Paese (70%).

I dati confermano anche un peggioramento del benessere psicologico con aumento di stati di ansia (41%) e depressione (30%). L’89% degli italiani chiede inoltre più tutela per i lavoratori, insieme a una maggior attenzione alla sicurezza sul lavoro 88% e un maggiore impegno ambientale 86%.

Altro tema esaminato “Digital transformation e artificial intelligence” con ulteriori evidenze dell’indagine Assirm: i dati dimostrano l’aumento delle attività che vengono svolte online dopo la pandemia, tra cui: ricerca di informazioni e aggiornamenti sulle notizie dal mondo (41%), acquisto beni e servizi (38%) e uso dei social (36%).

Gli italiani cosa preferiscono comprare online? Abbigliamento, libri, integratori e prodotti per la cura della persona. A preoccupare gli utenti online rimane il pericolo di truffe, per il 57%, per questo vengono chieste alle aziende azioni preventive contro frodi bancarie e assicurative. Altra criticità legata all’e-commerce riguarda il digital divide, ancora molto presente nel nostro Paese, dove viene esclusa la popolazione della fascia d’età over 60.


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