Knorr: nasce in Italia il primo “orto del futuro”
Knorr: nasce in Italia il primo “orto del futuro”
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Al via la terza edizione del progetto BuonCibo di Knorr, nato con la grande ambizione di incoraggiare sempre più persone a scegliere un’alimentazione più sostenibile, con effetti positivi per la società e per il pianeta.
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Il mese del BuonCibo quest’anno parte con un rilancio e con un impegno ancora più grande: nel cuore del Parco Agricolo Sud Milano è stato inaugurato infatti il primo “Orto del Futuro” Knorr dove, da alcuni mesi, sono stati piantati alcuni tra i “Future 50 Foods”, gli alimenti accomunati dall'alto valore nutrizionale e il basso impatto ambientale, scelti da WWF UK e dal Centro di Salute e Nutrizione pubblica dell’Università di Washington. Grazie alla loro riscoperta, sarà possibile aiutare a salvaguardare il futuro degli alimenti, rompendo quella che gli esperti chiamano la “monotonia dei pasti”, secondo cui il 75% dell'approvvigionamento alimentare mondiale proviene da sole 12 specie vegetali e 5 specie animali.
L’orto del futuro nasce grazie alla collaborazione tra Knorr e Agrivis, cooperativa sociale agricola del Gruppo L’Impronta che ha destinato alcuni terreni alla coltivazione di una selezione di ingredienti, tra cui erbette, cavolo riccio, coste, cavolo nero e spinaci. Un progetto che punta ad avere un triplice impatto positivo: sull’ambiente attraverso la promozione di ingredienti “a basso impatto”, sul benessere, grazie alla riscoperta di un’alimentazione nutriente che prediligerà sempre più verdure e legumi, e sulle persone, sottolineando l’importanza dell’attivazione di partnership virtuose tra aziende e il terzo settore poiché sarà possibile dare lavoro a categorie svantaggiate e donare alimenti a persone in condizioni di difficoltà, come avverrà con i “Future 50 foods” di Knorr.
Il progetto si avvale anche della collaborazione di tre esperti, differenti per competenze ma che hanno lavorato allo sviluppo di una “Guida del BuonCibo”, uno strumento in grado di rendere fruibile la scienza – intesa come nutrizione, sostenibilità e gastronomia - portandola alla portata davvero di tutti. Le ricette che sono state raccolte all’interno della guida sono state infatti ideate dallo chef Roberto Valbuzzi, validate da un punto di vista nutrizionale della Nutrizionista Specialista in Scienza dell’Alimentazione Evelina Flachi e, per quanto riguarda l’impatto ambientale, approvate dal professor Fabio Iraldo della Scuola Superiore del Sant’Anna di Pisa.
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