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Italiani favorevoli ai sacchetti ultraleggeri

Italiani favorevoli ai sacchetti ultraleggeri
Italiani favorevoli ai sacchetti ultraleggeri

Italiani favorevoli ai sacchetti ultraleggeri

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Redazione

Il 66% degli italiani acquista la frutta e verdura al supermercato, nonostante il canale preferito di acquisto sia il fruttivendolo (33%) e più dell’80% preferisce comperarla sfusa perché ritenuto più sano.

I sacchetti per il confezionamento di frutta e verdura sono usati dall’80% degli italiani che fanno la spesa al supermercato e il 58% di essi si dichiara pronto ad accogliere favorevolmente l'introduzione dei sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile. Sono questi i risultati del rapporto di ricerca integrato realizzato da IPSOS Public Affairs, presentato all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo da Nando Pagnoncelli e Luisa Vassanelli.

Lo studio è composto da un ricerca qualitativa e una quantitativa. Sono state effettuate 1.000 interviste CAWI (Computer-Assisted Web Interview) su un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 65 anni.

Il rapporto mostra un forte cambiamento nell'attenzione tributata dai consumatori alle tematiche ecologiste. Il 71% degli italiani ritiene che, rispetto al passato, vi sia un’attenzione maggiore al riciclo dei materiali. L'opinione è confermata dalle dichiarazioni sulle abitudini di raccolta differenziata, in netto aumento. Dalla ricerca emerge anche la volontà di spendere qualcosa in più per un prodotto che salvaguardi ambiente e occupazione; solo una quota residuale del campione (16%) non si trova d’accordo.

L'accresciuta consapevolezza ha trovato riscontro concreto nell'accoglienza della direttiva europea relativa all'introduzione dei sacchetti in materiale biodegradabile.
Sul tema del pagamento di tali sacchetti, il 71% ipotizza un esborso economico mentre circa un intervistato su tre (29%) si dichiara assolutamente contrario. In ogni caso, il 59% valuta il costo di 2 cent per sacchetto del tutto accettabile; mentre una minoranza (13%) si dichiara in disaccordo.

Nei prossimi anni, secondo IPSOS, la comunicazione giocherà un ruolo chiave e dovrà essere fortemente coinvolgente sul piano emotivo. Dovrà inoltre essere capace di coinvolgere ed attivare le coscienze (già) sensibilizzate dei consumatori, dando enfasi al fine ultimo, e rendendoli partecipi di un progetto comune.

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