Inalpi: come i pirati di Jobs
Inalpi: come i pirati di Jobs
- Information
Una bandiera dei pirati potrebbe anche essere un segnale di innovazione, di voglia di fare, di vivacità intellettuale.
Ed è questa l’interpretazione corretta e la motivazione con la quale è stata issata, sullo stabilimento Inalpi di Moretta (CN), una bandiera dei “Pirati”.
Una scelta che sposa appieno quel “Pirates! Not the Navy”, pronunciata da Steve Jobs al Team Mac nel momento in cui intravide un appiattimento dell’atteggiamento del gruppo, che stava perdendo grinta, trasformandosi in un gruppo di burocrati privo di smalto e inventiva.
Ed è per celebrare quella dichiarazione che Inalpi vuole comunicare, con una bandiera, issata in un assolato giorno di fine estate, la propria consapevolezza che avere un’identità, avere voglia di innovare, vuol dire creare una magia, alla quale tutti, nessuno escluso, possono prendere parte. Un modo “diverso” di interpretare e pensare l’essere azienda, l’essere squadra, fatta da uomini e donne liberi, che pensa e lavora innovando, creando nuovi schemi di pensiero e nuovi percorsi di crescita, tutti uniti come una vera e propria “ciurma”, tutti sulla stessa nave. Quella bandiera, un simbolo tangibile di impegno per dare vita, attraverso il lavoro, la trasparenza e l’unione, a progetti unici che creano valore.
Come unica è la filiera corta e certificata del latte piemontese, unici sono i conferitori che in essa credono, unica è l’azienda sinonimo di famiglia, nella quale ogni persona sa di poter trovare il proprio porto sicuro e dove, trasformarsi in una “banda di pirati” vuol dire contribuire, ognuno per propria parte, al raggiungimento di risultati che oggi confermano Inalpi tra le principali aziende lattiero casearie del panorama nazionale.
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.