di Emanuele Scarci

"Stiamo facendo piccoli passi decisi e nell'arco del piano 2022-2026 proveremo a quotarci": è l'ultimo annuncio di Cristina Scocchia, ceo di illycaffè, nel corso di un convegno a Palazzo Mezzanotte, a Milano. Lo sbarco a Piazza Affari, ha dichiarato "non è un sogno, è un obiettivo concreto. Stiamo cercando di sviluppare un Piano industriale, da presentare nelle prossime settimane al Cda, che dovrà aprire una nuova fase espansiva e dovrà prepararci alla Borsa".

Negli ultimi anni la pandemia ha imposto una pausa allo sviluppo alla multinazionale triestina, molto concentrata sull'Horeca e limitata nella grande distribuzione. Nel 2021 ha ripreso a macinare strada, ma il motore ha bisogno di tempo per girare sui livelli del 2019. E forse anche del riassetto strategico, di cui parla la Scocchia.

In una recente intervista la top manager ha indicato che l'azienda crescerà nell’e-commerce e nella grande distribuzione. Nel mirino anche il raddoppio della quota di mercato negli Stati Uniti, che oggi rappresenta il 15% del fatturato. Anche qui spingendo lo sviluppo nel canale della grande distribuzione. Non ultimo un rafforzamento della collaborazione di medio e lungo termine con Amazon sia in America che in Europa.

La ripartenza
Nel 2021 i ricavi hanno ripreso la boa dei 500 milioni di euro, ma è più difficile ritornare sulla marginalità del 2019.Da considerare che nel 2021 le quotazioni internazionali del caffè verde hanno toccato i livelli record decennali, a cominciare dalla più pregiata varietà Arabica, i cui corsi sono raddoppiati. Pertanto i ricavi possono risultare gonfiati dall'inflazione.
Nel 2021 i ricavi consolidati di illycaffè sono stati di circa 500 milioni di euro, in aumento del 17,4% rispetto al 2020, ma inferiori ai 520,5 del 2019. Il Margine operativo lordo è di 61,6 milioni, +16,7% sull’esercizio precedente ma inferiore dell’11,4% al 2019. La marginalità è il 12,3% dei ricavi, in linea (12,4%) con l’anno prima ma sotto il 13,9% del 2019. L'azienda non fornisce elementi per comprendere la divaricazione fra giro d'affari ed erosione dei margini. L’utile netto si è attestato a 11,9 milioni, contro gli 11,4 del 2020. Nonostante tutto illycaffè rimane la gallina dalle uova d'oro del gruppo Illy.
La posizione finanziaria netta è di 123,5 milioni, in miglioramento del 9,9% rispetto all’esercizio precedente.

Cambio al vertice

L’azienda guidata dal presidente Andrea Illy ha registrato un incremento dei ricavi in Italia del 16,7% rispetto al 2020 e del 2,4% sul 2019, grazie al recupero dell’Horeca e alla crescita di e-commerce e distribuzione moderna.
Positivo l’andamento dei mercati esteri di riferimento, principalmente Francia, Regno Unito, Spagna e Grecia. Gli Stati Uniti, fortemente impattati dalla pandemia nel 2020, hanno registrato un balzo del 38,7%, diffuso in tutti i canali distributivi.

A sorpresa, lo scorso gennaio, il ceo Massimiliano Pogliani è stato sostituito da Scocchia, ex ad di Kiko (cosmetica). Inoltre, nel novembre 2020 il fondo di private equity Rhône Capital ha rilevato una quota intorno al 20% del capitale di illycaffè. E contestualmente Andrea Illy aveva dichiarato che “con l’apertura del capitale a Rhône Capital, Pogliani ha portato a termine il percorso di managerializzazione di illycaffè e per il quale gli era stato affidato il suo primo mandato nel 2016. Quanto al futuro, per il nuovo ciclo espansivo che inizierà nel 2022 e in vista di una futura quotazione, abbiamo deciso di affidare la guida a Cristina Scocchia”.