Il virus colpisce l’immobiliare retail: Igd vende iper e super per 185 milioni
Il virus colpisce l’immobiliare retail: Igd vende iper e super per 185 milioni
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di Emanuele Scarci
L’immobiliare commerciale in terapia intensiva.
Igd ha affidato un mandato a Cbre per la vendita di un portafoglio di ipermercati e supermercati stand alone per circa 185 milioni di euro. Inoltre ha deciso di posticipare i restyling dei centri commerciali Porto Grande di San Benedetto del Tronto, di La Favorita di Mantova e del centro commerciale Casilino di Roma.
“La dismissione di iper e super consentirà di dotare la società di risorse finanziarie per ridurre significativamente il loan to value” sostiene l’amministratore delegato Claudio Albertini. Il loan to value è il rapporto tra il prestito di una banca e il valore della proprietà a garanzia.
Nel 2020 Igd ha realizzato ricavi locativi netti di 109,5 milioni (-19,8%) e un risultato di 59,3 milioni (-28%). Entrambi includono 18,5 milioni di impatti diretti da Covid-19.
I numeri del Big
Il gruppo Igd conta 27 gallerie commerciali e 25 ipermercati.
Nel 2020 il patrimonio immobiliare di Igd ha raggiunto un valore di mercato di 2,26 miliardi, in calo del -4,86% rispetto a dicembre 2019. In dettaglio, in un anno il valore delle gallerie commerciali in Italia ha subito un decremento del -6,4% mentre gli ipermercati hanno contenuto le perdite in un -1%.
Anche in Romania i 14 centri commerciali hanno accusato un calo patrimoniale di circa 12 milioni a 150 milioni.
Dal 2005 Igd è quotata al segmento Star di Borsa Italiana. Negli ultimi 3 anni il prezzo del titolo è scivolato da un massimo di 8,2 euro a 3,5 di venerdì scorso. Nell’ultimo anno la caduta è stata del 38%.
Zero dividendi
Azionisti di maggioranza di Igd sono Coop Alleanza 3.0 con il 40,9% e Unicoop Tirreno con il 9,8%. Tanto bisognosi di dividendi ma quest’anno rimarranno a bocca asciutta.
Il periodo nero ha consigliato al cda di Igd di chiedere all’assemblea dei soci di non distribuire dividendi per il 2020. “Il 2020 è stato sicuramente l’anno più difficile della storia del gruppo” sottolinea Albertini che però conta su un graduale ritorno alla normalità nel secondo semestre dell’anno corrrrente, con una crescita del 3-4%.
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