Il vino italiano vince in Svizzera
Il vino italiano vince in Svizzera
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La Svizzera è uno dei primi cinque mercati al mondo per consumo pro-capite di vino, un Paese con una tradizione vinicola simile a quella italiana e quindi culturalmente affine, territorialmente vicino.
Questi ed altri ancora sono i motivi che spingono i produttori di vino italiano a cercare opportunità di business in Svizzera. I dati sulle dinamiche di mercato, in costante e veloce evoluzione, che coinvolgono il Paese elvetico negli ultimi anni sono stati forniti da Nomisma Wine Monitor per il seminario “Focus Germania e Svizzera” tenutosi il 22 maggio a Lonigo (Vicenza).
“La Svizzera è da sempre un mercato di riferimento per gli operatori vitivinicoli italiani, con un consumo pro-capite pari a 35,5 litri nel 2014, di cui il 15% realizzati nel canale on-trade. Sebbene i consumi pro-capite siano in tendenziale calo (erano 39,9 nel 2004) e le previsioni al 2018 confermino una flessione dei consumi (34,7 litri pro-capite con un CAGR pari a -0,6%), la Svizzera rimane un mercato di grande interesse: il consumo di vino importato è pari a due terzi dei consumi complessivi” dichiara Silvia Zucconi, coordinatore Nomisma Wine Monitor.
La Svizzera, con un valore dell’import di 916 milioni di euro nel 2014, è il settimo mercato d’importazione a livello mondiale. Dal punto di vista delle preferenze dei consumatori elvetici, sul mercato svizzero il vino italiano batte le vicine Francia e Spagna, posizionandosi al primo posto con una quota di mercato del 36%, seguito dai vini francesi (33%) e spagnoli (14%). Le potenzialità per il vino italiano sono dunque in crescita, ma andiamo a vedere le preferenze della popolazione svizzera suddivise per sesso ed età.
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