Il rilancio di Carrefour: via alla procedura per 769 esuberi. I sindacati: investimenti sulla rete
Il rilancio di Carrefour: via alla procedura per 769 esuberi. I sindacati: investimenti sulla rete
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di Emanuele Scarci
Entra nel vivo il braccio di ferro di Carrefour Italia con i sindacati.
La multinazionale francese ha formalizzato ai sindacati la procedura di licenziamento collettivo annunciata nelle scorse settimane nell’ambito del Piano aziendale 2022 che contempla una sterzata decisa sul franchising e un ritorno alla profittabilità (leggi la copertina di Distribuzione Moderna Magazine).
Secondo i sindacati sarebbero coinvolti 769 addetti in 9 Regioni: Valle D’Aosta, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Sardegna. Sarebbero 261 gli esuberi in 27 ipermercati, 313 in 67 market, 168 in 10 cash&carry e 168 posti di lavoro presso le sedi amministrative di Milano, Nichelino, Roma, Airola, Grugliasco, Napoli, Rivalta e Moncalieri.
Il Piano del ceo Christophe Rabatel contempla anche la dismissione di 106 negozi della rete vendita diretta, di cui 82 Express e 24 Market, con il trasferimento a terzi imprenditori della rete in franchising.
Terapia urgente
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Il piano di rilancio prevede anche investimenti per 191 milioni di euro nel prossimo triennio - di cui 64 milioni di euro dedicati alla trasformazione digitale e 120 milioni di euro per il rilancio commerciale delle rete vendita diretta (rilancio dei modelli commerciali, investimento sui prezzi, assortimenti e prodotti a marchio Carrefour, bio, filiera qualità e terre d’Italia e ottimizzazione assortimento non food) - e il rilancio delle vendite e-commerce con una previsione del +58% nel 2022 per superare il livello dei 200milioni di fatturato nel 2024.
Nel 2020 Carrefour ha chiuso il bilancio in perdita: 181 milioni che si sommano ai 186 milioni dell’esercizio precedente. Inoltre nel primo
semestre 2021 è continuato il calo delle vendite like for like: 210 milioni a 2,16 miliardi, -7,4% sull’analogo periodo del 2020. Mentre nel terzo trimestre è apparso un timido segnale di arresto della caduta, ma significativo: è ripresa la crescita delle vendite a rete costante, +0,8% a 1,073 miliardi di euro.
Non solo break even
Dal fronte sindacale, il segretario generale aggiunto di Fisascat-Cisl Vincenzo Dell’Orefice sollecita >. Per poi intervenire con >.
E quindi, ha concluso Dell’Orefice, serve break even point nel 2022, senza che questa assuma precisi impegni su rilancio e occupazione, non è proponibile>>.
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