Il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina fa il punto sullo stato di salute del settore. Secondo la ricerca Doxa "Gli italiani e la bresaola della Valtellina igp”, il mondo dei salumi è in salute e 1 italiano su 4 ne ha incrementato il consumo nell'ultimo anno ma, a causa dell'inflazione e della spending review, i consumatori sono costretti a orientarsi verso quelli con un costo inferiore. La bresaola della Valtellina igp nell'ultimo anno ha perso terreno scendendo al 5° posto dei salumi più acquistati e a marzo il calo dei consumi è stato di -14%.

Il fatto che gli italiani abbiano difficoltà ad acquistare il salume tipico valtellinese, per l'assottigliarsi del potere d'acquisto legato al crescere dell'inflazione, non significa che sia cambiata la percezione positiva del prodotto. La bresaola della Valtellina igp conserva, e forse accresce, il proprio fascino: tra i motivi del consumo, a pari merito si piazzano proprio la praticità/velocità di preparazione (51%) e il suo essere leggera e proteica con un buon rapporto qualità/quantità proteine/prezzo (50%) a cui fa seguito il suo essere sinonimo dell'eccellenza made in Italy, garantita da una certificazione igp (37%). Agli italiani è chiaro che ha un profilo nutrizionale invidiabile. C'è una consapevolezza piuttosto alta sul fatto che rinunciare a consumare bresaola della Valtellina igp significa orientarsi verso salumi meno cari (37%), meno leggeri (37%) e con un minor apporto proteico (22%). 6 italiani su 10 (59%) le riconoscono di essere un alimento prezioso grazie al contenuto di vitamine e per il 56% è alleata del buonumore grazie al Triptofano. Tra gli asset vincenti il gusto balza al primo posto per il 56% , a cui fa seguito la leggerezza (53%) e la praticità (42%). Tra i pregi il 36% oggi indica prima di ogni altra cosa la praticità. Fanno seguito, a pari merito (35%), il gusto e la leggerezza.

In definitiva, i consumatori non si sono disaffezionati alla bresaola della Valtellina igp. Anzi, la apprezzano di più oggi (soprattutto nel gusto) che sono costretti a ridurne il consumo per ragioni economiche.