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Icam rilascia il quinto bilancio di sostenibilità

Icam rilascia il quinto bilancio di sostenibilità
Icam rilascia il quinto bilancio di sostenibilità

Icam rilascia il quinto bilancio di sostenibilità

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Redazione

Icam Cioccolato ribadisce il proprio impegno verso un approccio etico e sostenibile e rilascia il suo quinto bilancio di sostenibilità.


Persone, filiera, innovazione e ambiente sono i 4 pilastri su cui è costruita l’identità aziendale e le 4 macroaree a partire dalle quali Icam ha elaborato il proprio bilancio di sostenibilità, indicando per ciascuna, gli obiettivi raggiunti e i traguardi verso cui tendere negli anni a venire. Redatto in conformità ai Gri Standard (Global reporting initiative Standards) del 2021, il documento associa a ciascuna delle attività analizzate gli Sdg (Sustainable development goals) dettati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Nel corso del 2022, come per gli anni precedenti, Icam ha inoltre aggiornato la propria analisi di materialità, un percorso iniziato in occasione del primo bilancio di sostenibilità e che, grazie al coinvolgimento di stakeholder esterni (principali clienti e alcuni fornitori in ambito nazionale e internazionale), permette ogni anno ad Icam di individuare le tematiche Esg su cui concentrarsi nella redazione del bilancio, di conoscere le aspettative dei propri stakeholder in termini di sostenibilità e di individuare nuove aree di miglioramento per le proprie iniziative in tale ambito.

Il riconoscimento del valore delle singole persone e l’importanza di stabilire con loro una relazione di fiducia e rispetto reciproci, sono da sempre tra i valori fondanti dell’azienda, in Italia, a Orsenigo (Co), così come negli altri Paesi in cui opera e in particolare, presso la sede Ugandese, Icam Chocolate Uganda Ltd. Con 393 collaboratori al 31 dicembre 2022, Icam ha incrementato del 5% le persone inserite in organico presso la sede italiana, potendo contare oggi su un 94% di contratti a tempo indeterminato sul totale degli assunti. Tutti i collaboratori assunti hanno inoltre accesso a un pacchetto di benefit e incentivi legati alle performance e ideati dall’azienda per offrire condizioni di lavoro migliorative rispetto al settore di riferimento.

In Uganda, dove nel 2010 ha creato un centro di raccolta ed essicazione delle fave di cacao (seguito negli anni da altri 2 centri), Icam applica la stessa attenzione e gli stessi principi di sostenibilità. verso i propri collaboratori e le loro esigenze.

Partendo dalle filiere per l’approvvigionamento del cacao, oltre 20 i paesi tra Africa, Sud America e America Centrale, fino ad arrivare a quelle dello zucchero, del latte e derivati, della frutta secca ecc., Icam coinvolge ogni fornitore a dare il proprio contributo nel raggiungimento dell’obiettivo di tracciare il percorso realizzato da ogni ingrediente che partecipa alla realizzazione del prodotto finale.

Icam, inoltre, dal 2020 prosegue il suo impegno di tracciabilità nel progetto denominato “Supply Chain ESG Risk Assessment” il cui fine è conoscere sempre più dettagliatamente la struttura e i rischi ambientali, sociali e di governance delle catene di fornitura di latte, zucchero e cacao, le tre materie prime più rilevanti nel processo produttivo del cioccolato.

Partendo dalla qualità e sicurezza dei propri prodotti, Icam ha istituito negli anni procedure aziendali, periodicamente rinnovate sulla base del processo tecnologico e delle evoluzioni normative, che permettono di prevenire in modo sistematico e continuativo l’insorgere di non conformità relative a qualità, sicurezza e legalità dei prodotti.

Con l’obiettivo di comprendere, gestire e ridurre i propri impatti sul clima e, al tempo stesso, per dare concreta evidenza ai risultati ottenuti col proprio impegno, a fine 2020 Icam ha avviato un’attività di calcolo e monitoraggio della propria Carbon Footprint.

I calcoli condotti hanno portato all’implementazione di misure atte ad ottenere una costante riduzione delle emissioni di CO2, portando l’azienda nel 2022 a ridurre le proprie emissioni di circa il 19% rispetto al 2020. I

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