I primi dieci anni del Museo della salumeria
I primi dieci anni del Museo della salumeria
- Information
Compie dieci anni il MuSa, il primo museo della salumeria in Italia.
Custodisce tre secoli di cultura del salume a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, grazie alla famiglia Villani, in particolare a Giuseppe Villani, che ha fortemente voluto la sede museale per valorizzare e tramandare l’arte e l’artigianalità della salumeria.
Il percorso museale nel cuore della Food valley narra passato e presente tramite testimonianze materiali, immagini, video, storie delle produzioni ed esposizione di antichi macchinari, con il supporto delle tecnologie multimediali. All’interno del MuSa si snoda un itinerario del gusto su tre piani espositivi.
Si spazia dal racconto degli aromi e dei sapori fino a quello delle maestrie e delle tecniche utilizzate tra cui l’arte del taglio per poi giungere al territorio e ai mestieri. Nessuna macchina potrà mai sostituire il lavoro di un disossatore, la mano sapiente di un salatore, la precisa tecnica di un insaccatore e di un legatore, il controllo maniacale di uno stagionatore.
Storia di famiglia
Una parte
del museo è dedicata alla storia della famiglia e dei salumi italiani, perché ogni
regione della penisola ha le sue specialità tradizionali. Una novità del
MuSa è l’esposizione di una copia originale dell’Editto della Mortadella,
emanato dal Cardinal Farnese nel 1661, che regolamentava la ricetta della Mortadella
ed il luogo di produzione che non poteva essere fuori dalle mura della città di
Bologna.
Villani ancora
oggi ha mantenuto la ricetta originale della Mortadella (spalla di suino, gola,
trito di prosciutto, pepe in grani e un pizzico d’aglio; il tutto insaccato in
vescica naturale e poi stufato) e ha continuato a produrre nel capoluogo
emiliano-romagnolo.
Villani nasce nel 1886 a Castelnuovo Rangone. Il gruppo conserva
un’impostazione familiare. Nel 2022 l’azienda ha superato i 146 milioni di
fatturato ed è presente in più di 10mila punti vendita in Italia e all’estero
tra salumerie e gastronomie, con una quota export che copre il 39% del fatturato.
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