di Emanuele Scarci

Volano i prezzi nel carrello della spesa. A giugno l’indice Istat dei prezzi alimentari e dei prodotti per la cura della casa e della persona indica +8,3% su base annua, mai così alto da 36 anni. Nel gennaio 1986 registrò +8,6%.

A giugno i prezzi nel carrello hanno superato l’indice generale dei prezzi che si è fermato al +8%.
Le tensioni inflazionistiche, ha spiegato Istat, continuano a propagarsi dall’energia agli altri comparti merceologici. Al contempo, l’accelerazione dei prezzi degli alimentari, lavorati e non, spingono ancora più in alto la crescita di quelli del cosiddetto carrello della spesa: +8,8%.

Aumenti senza fine

Il trasferimento degli aumenti dell’energia si è scaricato completamente a valle? Secondo Federdistribuzione no. “Nonostante le imprese della distribuzione moderna non stiano ancora trasferendo sui prezzi di vendita tra 2 e 3 punti percentuali d’inflazione già riconosciuti nella fase di acquisto, il carrello della spesa è in ulteriore incremento - commenta Carlo Alberto Buttarelli, direttore relazioni con la filiera di Federdistribuzione -. Questo trend negativo continuerà anche nei prossimi mesi, accompagnato dalla crescita del clima d’incertezza: i dati Istat confermano che il clima di fiducia delle famiglie è sceso a giugno, registrando un’ulteriore diminuzione dell’indice da 102,7 a 98,3, il livello più basso da novembre 2020”.