Food&Beverage, nel 2022 prevista una crescita doppia rispetto al resto dell’economia
Food&Beverage, nel 2022 prevista una crescita doppia rispetto al resto dell’economia
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In Italia la filiera del Food&Beverage ha retto bene l’impatto del Covid (+0,8% nel 2020 sul 2019) rispetto al crollo dell’intera economia (-8,9%) e si prepara a vivere un 2022 sotto i migliori auspici: le attese per l’anno in corso parlano infatti di un’ulteriore crescita del mercato (+6,3% rispetto al periodo pre-Covid) trainata dalla prima trasformazione (+16,4%), con tutti i comparti in attivo contro una crescita media nazionale stimata a +3,7%.
Quanto ai canali di vendita, si prevede un ulteriore consolidamento della grande distribuzione alimentare (+4,7% sul 2019 e un fatturato aggregato vicino ai 100 miliardi di euro), che vede però i discount guadagnare terreno alle sue spalle (+19,8% nel triennio 2022-2019), e un vero exploit dell’e-commerce, che triplicherà il suo valore di mercato.
Sono alcuni dei risultati contenuti nella ricerca “Tendenze e prospettive del mercato del Food&Beverage. Lo studio inaugura un nuovo Osservatorio di Cerved Marketing Intelligence dedicato ai pilastri del Made in Italy.
Tornando alla crescita attesa nel 2022, come detto, a trainare lo sviluppo del settore sarà soprattutto la prima trasformazione (+14,6% tra 2022 e 2019), ma ripartirà anche il segmento delle bevande (+4,6%) che aveva fortemente risentito del lockdown e delle chiusure nell’Ho.Re.Ca (-4,4% nel 2020 sul 2019). Le difficoltà vissute dal mondo della ristorazione però non sono ancora alle spalle: la ripresa c’è ed è evidente, ma ancora non permetterà di recuperare i livelli pre-Covid (-3,5% nel 2022 sul 2019). Molto bene l’agricoltura (+9,2%), la distribuzione (+6,4%) e gli alimentari (+4%); l’allevamento invertirà la tendenza, tornando al segno positivo (+0,6%) contro il precedente -2,2%.
Quanto ai prezzi, dopo anni di inflazione zero tornano a essere una variabile strategica per le imprese del Food&Beverage: la forte crescita dei costi dell’energia, dei trasporti e delle materie prime alimentari a cui stiamo assistendo da alcuni mesi hanno già avuto impatti significativi per il portafoglio del consumatore, e potrebbero ulteriormente aumentare nel corso dell’anno, con possibili tensioni sui margini.
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