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Federdistribuzione: vendite ancora negative
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Federdistribuzione: vendite ancora negative
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Segno meno per tutte le formule distributive ad eccezione dei discount, che segnano un +0,7%. Dall’inizio dell’anno la flessione si attesta al -2,1%, con l’alimentare a -1,1% e il non alimentare a -2,7%.
“I dati dell’Istat di oggi confermano le preoccupazioni da noi già espresse in precedenti occasioni – afferma Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione - In primo luogo perché si riferiscono al mese di dicembre, fondamentale per le vendite del commercio. Il forte calo testimonia come neanche il Natale sia stato in grado di modificare il comportamento di freno ai consumi, divenuto ormai consolidato per gli effetti della pesante situazione di crisi economica”.
“In seconda battuta perché l’intero 2013, con il suo calo del -2,1%, si presenta come l’anno peggiore dall’inizio della crisi e come il sesto anno di vendite in riduzione (con la sola eccezione del 2010 che ha fatto segnare un modesto +0,1%) – continua Cobolli Gigli - La crisi è ancora una drammatica realtà: le famiglie hanno meno risorse per i consumi e il clima di incertezza sul futuro rallenta ulteriormente gli acquisti”.
“I dati dell’Istat di oggi confermano le preoccupazioni da noi già espresse in precedenti occasioni – afferma Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione - In primo luogo perché si riferiscono al mese di dicembre, fondamentale per le vendite del commercio. Il forte calo testimonia come neanche il Natale sia stato in grado di modificare il comportamento di freno ai consumi, divenuto ormai consolidato per gli effetti della pesante situazione di crisi economica”.
“In seconda battuta perché l’intero 2013, con il suo calo del -2,1%, si presenta come l’anno peggiore dall’inizio della crisi e come il sesto anno di vendite in riduzione (con la sola eccezione del 2010 che ha fatto segnare un modesto +0,1%) – continua Cobolli Gigli - La crisi è ancora una drammatica realtà: le famiglie hanno meno risorse per i consumi e il clima di incertezza sul futuro rallenta ulteriormente gli acquisti”.
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