Fairtrade: dopo Expo si riparte da agricoltori e imprese responsabili
Fairtrade: dopo Expo si riparte da agricoltori e imprese responsabili
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Con la chiusura di Expo giunge a termine anche il percorso svolto da Fairtrade durante il semestre milanese.
Ridare centralità a pratiche di coltura sostenibile e attribuire più dignità al lavoro degli agricoltori attraverso modelli di impresa responsabile è la chiave per ripensare il futuro del cibo, e l’eredità che il circuito del commercio equo ha consegnato all’Esposizione Universale. Istituzioni e cittadini sono parte integrante della sfida, che con Fairtrade possono tradurre in atto le ambizioni e le emergenze globali che Expo ha portato alla ribalta.
Più di 40 eventi realizzati in collaborazione con diversi partner tra aziende, istituzioni e organizzazioni della società civile. Fairtrade si è presentato come uno strumento di sostenibilità per le aziende; una chance per i consumatori di fare una spesa quotidiana che garantisca il rispetto dell’uomo e dell’ambiente, e un partner affidabile delle istituzioni nel perseguire strategie di sviluppo globali.
Tra le collaborazioni del semestre: Ancc Coop, Banca Etica, GVC Italia, Iscos Emilia Romagna, Fondazione Triulza, La Fucina delle Scienze e Next Nuova Economia per Tutti tra le organizzazioni del mondo non profit; CarbonSink, Coop. Chico Mendes Modena, Coop Italia, Eurochocolate, Alce Nero, Baum e Otto Chocolates tra le imprese; Ca’ Foscari e Ministero degli Affari Esteri per le istituzioni.
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