Eurovo presenta il primo bilancio di sostenibilità
Eurovo presenta il primo bilancio di sostenibilità
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La sostenibilità in Gruppo Eurovo, azienda italiana ancora oggi al 100% di proprietà della famiglia Lionello e recentemente diventata “Società Benefit”, è un’eredità che passa di generazione in generazione, evolvendosi continuamente.
Dal benessere animale all’innovazione tecnologica, dalla riduzione dell’impatto ambientale all’impegno nella responsabilità sociale, il Gruppo opera da oltre 70 anni in modo sostenibile a beneficio dell’ambiente e delle persone. Oggi, l’azienda rende pubblico il suo primo Bilancio di Sostenibilità al 2021 per raccontare questo lungo e ambizioso percorso finalizzato a generare e condividere valore con le diverse categorie di stakeholder nel pieno rispetto degli obiettivi dettati dall’Onu nell’Agenda 2030.
Le aziende del Gruppo applicano al loro interno un sistema di gestione volto a monitorare le proprie prestazioni, sia a livello produttivo che a livello ambientale, investendo notevoli risorse in ricerca al fine di individuare tecnologie ed innovazioni sostenibili e rispettose delle comunità circostanti. Dalla riduzione delle emissioni, alle soluzioni di economia circolare fino ai progetti finalizzati alla tutela della biodiversità, il Gruppo è intervenuto nelle aree chiave della categoria, apportando una notevole riduzione del proprio impatto ambientale lungo tutto il suo processo produttivo.
Tra i principali obiettivi aziendali per ridurre il proprio impatto sul pianeta c’è la capacità di sfruttare quanto più possibile i tetti di allevamenti e stabilimenti per installare impianti fotovoltaici. I risultati sono tangibili: nel 2021 i 15 impianti fotovoltaici italiani del gruppo hanno prodotto quasi 6.000 MWh di energia pulita e risparmiato circa 2734 tonnellate di CO2. In ottica di continuo miglioramento, presso i siti di proprietà vengono applicate le Best Available Techniques, che analizzano le prestazioni al fine di introdurre la migliore opzione ambientale praticabile in ogni fase della produzione.
Nel 2021, il 76% (+8% rispetto al 2020) degli imballaggi utilizzati in Italia sia per uova fresche in guscio che per ovoprodotti è stato in materiale riciclato e riciclabile. Per quanto riguarda le uova fresche in guscio, l’imballaggio maggiormente utilizzato è in polpa di legno, materiale realizzato con materia prima riciclata al 100% e a sua volta riciclabile. Le confezioni in polistirene (-68% dal 2021) sono, invece, in fase di graduale sostituzione con confezioni in pet e r-pet, materiale altamente riciclabile che ha visto un incremento del +320%.
Da tempo, inoltre, l’azienda sta studiando soluzioni di economia circolare in grado di dare nuova vita alla pollina che, essendo ricca di azoto, può trovare impiego come fertilizzante naturale e come input per la produzione di biogas. Nel 2021, Eurovo ha avviato un impianto presso lo stabilimento di Mordano (Bo), deputato alla trasformazione della pollina in pellet, così da produrre un fertilizzante naturale che possa essere utilizzato in qualsiasi periodo dell’anno, abbattendo le emissioni di ammoniaca dalla pollina fresca e riducendo l’impiego di sostanze chimiche per arricchire i terreni.
Gruppo Eurovo ha introdotto numerose tecnologie che permettono di salvaguardare la risorsa idrica così da ridurre il quantitativo di acqua utilizzata per tonnellata di prodotto finito, come abbeveratoi anti-spreco negli allevamenti e impianti di ricircolo e di raccolta di vapori e condense presso gli stabilimenti di proprietà. Infine, è stato portato avanti l’obiettivo di efficientamento dei trasporti, ottimizzando i viaggi di carico e scarico lungo l’intera filiera e impostando una strategia di geografia economica localizzando allevamenti e centri vicino ai grandi bacini di popolazione.
L’azienda è impegnata anche in importanti iniziative a favore della tutela della biodiversità come “le Naturelle amiche delle Api” dedicata al ripopolamento apiario. Un progetto che, oltre a contribuire alla salvaguardia delle api, è la prova di come gli allevamenti del gruppo siamo ambienti dalle condizioni ottimali, dove le galline vivono in salute. Nei territori agricoli attorno agli allevamenti sono stati installati 420 alveari di cui 120 stanziali e 300 mobili per l’apicoltura nomade, che garantiscono un ambiente sano dove riprodursi, in questa prima fase, a circa 15 milioni di api, un numero destinato a crescere nel tempo. A supporto del progetto sono state messe a punto soluzioni altamente tecnologiche, come una bilancia che misura giornalmente la produttività delle api e la produzione del primo miele nelle varietà acacia, millefiori e millefiori primavera, completata a settembre 2022.
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