Emergenza alimentare, Up Day propone di replicare l’esperienza dei buoni solidali
Emergenza alimentare, Up Day propone di replicare l’esperienza dei buoni solidali
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Per fronteggiare la crisi economica determinata dalla pandemia, Up Day offre la propria disponibilità per replicare, estendendola a tutto il paese, l’esperienza virtuosa dello scorso aprile, a seguito dello stanziamento da parte del Governo di 400 milioni di euro per l’acquisto di prodotti di prima necessità.
In quell’occasione Up Day si è attivata immediatamente e oltre 30 Comuni in tutta Italia, da Torino a Bologna, da Cagliari a Latina, da Cesena a Foggia, sono stati supportati da Up Day con buoni alimentari solidali. In sostanza, Up Day ha anticipato la posta finanziaria necessaria a dare sollievo a decine di migliaia di cittadini in condizioni di grave disagio economico, emettendo buoni alimentari solidali al prezzo di costo e con una marginalità totalmente azzerata.
Partendo proprio dall’esperienza positiva dello scorso aprile, Up Day ritiene doveroso chiedere alle autorità competenti di ripetere tale esperienza per il tempo necessario a superare la “tempesta perfetta” che si è abbattuta sugli italiani, mettendo a disposizione, fin d’ora, tutte le sue competenze e strumenti tecnologici e finanziari.
In linea con quanto promulgato da Anseb, l’Associazione nazionale che rappresenta le società che emettono buoni pasto e buoni spesa, Up Day si impegna a scontare l’acquisto dei buoni di almeno il 10%, ossia l’IVA applicabile al valore facciale del buono alimentare solidale, di modo che l’operazione risulti a costo zero per il Comune ordinante rispetto alla legittimazione concessa ai beneficiari assegnatari del buono; ad applicare agli esercenti già convenzionati una commissione mai superiore al 5%, anche in presenza di accordi di convenzionamento con percentuali più elevate; a convenzionare a queste condizioni e in tempi estremamente rapidi i punti vendita interessati a partecipare alla operazione solidale del Governo e/o segnalati dal Comune ordinante i buoni spesa.
Il rifinanziamento dei fondi comunali per la solidarietà alimentare è disciplinato dall’articolo 107 del decreto-legge del 19 maggio 2020 e, come chiarito anche da Anseb, ciascun Comune ha la possibilità di acquisire buoni solidali e buoni pasto a favore delle fasce più deboli della popolazione secondo le modalità già sperimentate in precedenza.
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