di Emanuele Scarci

Eataly apre un nuovo negozio a Roma Termini, un format agile da 700 mq. Nella capitale, Termini si affianca a Roma Ostiense e a due pdv in franchising a Fiumicino.
Il nuovo Eataly si colloca nella terrazza al primo piano della stazione e include una caffetteria, il banco della pizza alla pala e un ristorante con 100 coperti e servizio al tavolo. In tutto sono 200 posti. Nell’agenda di Eataly c’è, a brevissimo, il terzo store a New York e sono stati firmati sette contratti per altrettante inaugurazioni in nord America, la gallina dalle uova d’oro di Eataly.

In Italia, dopo l’inaugurazione di mille mq nel Designer outlet di Serravalle Scrivia, la prossima apertura è prevista nella stazione di servizio di Dorno (Pavia). In Europa, entro l’estate è in programma il pdv di Dresda in Germania e Bruxelles nel 2025.

America dorata

Per il 2023 il ceo Andrea Cipolloni stima ricavi consolidati di gruppo per 675 milioni, con il Nord America vicino ai 500 milioni. L’Ebitda salirà da 24 a 41 milioni di euro.
Oltre Atlantico i negozi sono una decina (45 nel mondo e 15 in Italia) e l’obiettivo è raddoppiare il fatturato. L’anno scorso la holding Usa Eataly America (controlla con il 52% la società operativa) ha realizzato utili per 17,4 milioni di dollari ma anche la società tedesca ha segnato profitti per 630 mila euro. Nella colonna delle filiali in perdita figurano Gran Bretagna (-5,4 milioni), Canada (-1,6 milioni) e Svezia (-1,3 milioni).
Nel 2022 il bilancio civilistico di Eataly spa si è chiuso con una perdita di 25,8 milioni (28,6 milioni a livello di gruppo) che segue l’altra perdita di 22,1 milioni dell’esercizio precedente.

Per rilevare il controllo di Eataly, il fondo di private equity Investindustrial ha iniettato 200 milioni fra aumento di capitale (30,8%) e acquisto azioni (19,6%) e lo scorso aprile ha sottoscritto la seconda tranche di obbligazioni (interesse 8% annuo per 6 anni) per 7,6 milioni dopo quella di 20 milioni di dicembre.