Diritto d'autore: 3 motivi per liberalizzare anche in Italia
Diritto d'autore: 3 motivi per liberalizzare anche in Italia
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In Europa il recepimento della Direttiva Barnier, che permette ad autori ed editori di scegliere a chi affidare la gestione dei propri diritti, non sta comportando alcuna difficoltà.
Purtroppo in Italia la lobby della conservazione è in azione per impedire il cambiamento.
Soundreef, ente di Gestione Indipendente (Independent Management Entity (IME) riconosciuta dal "Intellectual Property Office" del Regno Unito, che offre servizi alternativi a quelli delle tradizionali società di gestione collettiva dei diritti d’autore ha preso una posizione ufficiale sul tema che riportiamo di seguito.
La Direttiva Barnier, a cui anche l’Italia deve adeguarsi, dice chiaramente 3 cose:
1. La libertà degli aventi diritto non si discute! Autori ed editori devono avere il diritto di iscriversi alla Società che meglio preferiscono per affidargli la riscossione dei propri proventi e per il controllo delle loro utilizzazioni. L’ignoranza tiene le persone soggiogate: se l’avente diritto non può scegliere a chi affidare le proprie opere è costretto a subire le informazioni che gli vengono date. La concorrenza incoraggia lo sviluppo di tecnologia ed il miglioramento dei servizi agli autori ed editori
2. L’autore e l’editore hanno il diritto di scegliere di affidare i propri diritti a più Società specializzate in differenti tipologie di riscossione. E le Società non devono rendere complicato e/o lungo questo passaggio. La Direttiva Barnier impone regole chiare in quanto è solo così che le nicchie di genere e di settore possono affidarsi al migliore gestore. Una sola unica grande società non può garantire i diritti di tutti.
3. Ogni utilizzatore è libero di scegliere da chi acquistarei permessi di utilizzo della musica dalla società che preferisce in Italia e all’estero se tale. Società rispetta i criteri di trasparenza ed equità stabiliti dalla Direttiva Barnier.
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