Dibevit riporta sul mercato Cervisia, storica birra genovese
Dibevit riporta sul mercato Cervisia, storica birra genovese
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Ciurma, Mozzo, Camallo: grazie a Dibevit, da vent’anni leader nazionale nell’importazione e distribuzione di birre speciali provenienti da tutto il mondo, torna sul mercato la storica birra Cervisia con tre referenze.
Una ale ambrata, una lager e una Indian pale ale che nel nome e nel carattere ricordano la vita portuale di Genova, capoluogo ligure in cui è nata Cervisia agli inizi del secolo scorso.
Il rilancio è previsto il 25 aprile, giorno in cui si festeggia la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e il risveglio di un popolo libero e unito.
Cervisia, nata nel 1906, in breve tempo è divenuta un marchio storico della sua città, Genova – da sempre votata a Gambrinus, il Dio protettore della birra. Fino al 1952, infatti, il birrificio in cui si produceva ha saputo conquistarsi un ruolo centrale nel panorama del beverage italiano - nel momento di massima espansione occupò fino a 500 dipendenti e promosse una scuola per mastri birrai - fino a quando fu acquisito dai Fratelli Luciani, gli storici fondatori della Birreria Pedavena nel Bellunese per poi passare, nel 1974, alla Dreher di Trieste che continuò la produzione della Birra Cervisia fino al 1985. Da quell’anno fu l’oblio, nella girandola di acquisizioni il brand entrò a far parte del gruppo Heineken Italia e lì rimase non utilizzato.
Fino ai giorni nostri, quando Cervisia, grazie all’impegno di Dibevit, rinasce con un trittico di birre moderne, perfettamente rispondenti ai nuovi gusti del pubblico giovane, e non solo. Già dal packaging le tre birre si raccontano con un linguaggio forte ed emozionale, fatto di codici nuovi e irriverenti ma al tempo stesso ben ancorati a storia e tradizione. In un’epoca di digitalizzazione e smaterializzazione, infatti, con Cervisia si torna ad apprezzare il «fatto a mano»: ognuna delle birre si presenta con scritte sull’etichetta frontale e sulla retro-etichetta, realizzate a mano da un artista, rappresentate da gesso bianco su lavagna nera, con un logo mai uguale a se stesso.
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