Conad Nord Ovest incontra i fornitori
Conad Nord Ovest incontra i fornitori
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Nuovi investimenti, rafforzamento competitivo, crescita della marca del distributore e di tanti piccoli e medi produttori locali, valorizzazione della filiera agroalimentare nell’attuale, complesso mercato.
È l’obiettivo che si pone l’incontro voluto da Conad Nord Ovest – la cooperativa nata dalla fusione tra Conad del Tirreno e Nordiconad – per presentarsi ai 1.651 fornitori delle regioni in cui opera: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Sardegna e Lazio (province di Roma e Viterbo).
La cooperativa opera a pieno titolo dal 1° ottobre scorso con la nuova governance: l’amministratore delegato Ugo Baldi, il direttore generale di business Alessandro Beretta, il direttore generale di servizio Adamo Ascari, il direttore commerciale Alessandro Bacciotti.
Il meeting ha consentito di sottolineare i punti di attrazione di Conad Nord Ovest, la prima piattaforma territoriale nel sistema Conad (4 miliardi di euro di vendite della rete, il 30% di quelle Conad): i freschissimi, la cura della persona e il benessere, la cura della casa. Una realtà con punti di vendita e soci imprenditori capaci di una solida relazione con i territori, riuscendo ad essere presenti anche in tanti piccoli comuni italiani con meno di 5 mila abitanti in cui Conad, a livello nazionale, opera con 515 negozi (il 16,2% del totale, con un’incidenza del 7,5% sul fatturato complessivo del gruppo).
La cooperativa vanta una logistica ben organizzata, che conta 220 mila mq di magazzini (8 gestiti direttamente, 4 depositi esterni) e 200 milioni di colli distribuiti, a sostegno delle vendite, con integrazione dei servizi, ingegnerizzazione dei processi, equilibrio tra servizio e costi.
Inoltre, la marca Conad si dimostra capace di intercettare i bisogni del cliente e innovare l’offerta dando risposta a nuove abitudini di acquisto con un assortimento completo – differente per singoli canali –, qualità, convenienza e sostenibilità. La marca del distributore attiva in Italia una filiera che coinvolge indirettamente circa 50 settori e comparti economici, con un moltiplicatore economico pari a 2,6, uno dei più alti tra i vari comparti e sostiene una rete di 1.500 copacker – sono italiani il 90%; piccole e medi imprese l’80% – che registrano performance positive per fatturato (+5,6%), valore aggiunto (+1,3%) e occupati (+3,4%).
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