Circana, prezzi bollenti per zucchero, riso, carta e olio
Circana, prezzi bollenti per zucchero, riso, carta e olio
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di Emanuele
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Zucchero, riso, fazzoletti di carta e olio sono i prodotti nel carrello della spesa che hanno subito i maggiori rincari nei primi 7 mesi del 2023.
La top 15 dei prezzi caldi è dominata, con 10 prodotti, dalle categorie alimentari mentre 4 fanno riferimento alla carta. Sul fronte dei volumi, 9 prodotti del largo consumo confezionato dei 15 impattati dall’aumento dei prezzi hanno subito una contrazione; solo la carta ha riportato una crescita ma dopo un periodo prolungato di calo.
Circana, autore di un white paper sui prezzi nel largo consumo, osserva che i listini dello zucchero sono schizzati del 44% (volumi -1,2%), quelli di riso, fazzoletti di carta e olio extra vergine di oliva si collocano nella fascia +30/+34%. I fazzoletti sono balzati del 12% a volume mentre l’olio ha lasciato sul campo il 10%. Il rally dello zucchero sconterebbe la carenza delle scorte sui mercati internazionali. Da segnalare anche un discreto effetto di sostituzione di alcuni prodotti che sosterrebbe gli acquisti di alcune categorie.
Chi paga
Da gennaio a oggi i prezzi sugli scaffali sono aumentati mediamente del 3%, dopo il +8% pagato dal consumatore nel 2022. Per Circana la domanda nel comparto dei consumi di prima necessità, “è strutturalmente rigida all’aumento dei prezzi, ma non così rigida da impedire un ripiegamento che nel periodo gennaio-luglio segna circa 3 punti percentuali di calo rispetto al 2022”.
Le famiglie hanno reagito “ricomponendo la spesa a favore dei prodotti a marchio del distributore, riducendo gli acquisti nelle fasce di prezzo più costose e migrando verso i discount. Oggi invece intaccano anche i volumi complessivi”. La totalità dei reparti del largo consumo confezionato subisce in misura più o meno ampia perdite significative sui volumi di vendita, con la sola eccezione dei prodotti per l’alimentazione e la cura degli animali domestici, ancora in crescita. Il calo degli acquisti di gelati e bevande sconta invece l’inizio ritardato dell’estate, solo in parte compensato dalle due settimane bollenti di luglio.
Commodity in frenata
Quanto ai corsi delle materie prime, si assiste a un rientro delle tensioni che però non si traduce in un rallentamento proporzionale dei prezzi finali dei beni di prima necessità. Le quotazioni delle materie prime agricole scendono al di sotto dei livelli pre-Covid, i costi dell’energia crollano, ma restano ben al di sopra di quelli di gennaio 2020 e i prezzi medi al dettaglio del largo consumo arrestano la loro ascesa, ma non invertono ancora la tendenza congiunturale.
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