Nell’arco di dodici mesi sono stati ceduti all’estero tre pezzi importanti del Made in Italy alimentare (Parmalat, Gancia, Ar Pelati) che sta diventando un appetibile terra di conquista per gli stranieri con la tutela dei marchi nazionali che è diventata una priorità per il Paese, da attuare anche con una apposita task force.

Dall’importare materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori si è poi passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo rischia di essere la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero.

Un processo favorito dalla crisi di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi.