Il volume degli investimenti nel commercial real estate in Italia nel 2020 si chiude a € 8,8 miliardi, in calo del 29% rispetto al 2019, anno record in assoluto con oltre € 12 miliardi di investimenti, ma in linea rispetto al 2018 (che, a causa dell’incertezza politica e aumento dello spread, aveva fatto registrare lo stesso volume dell’anno appena trascorso).

La pandemia Covid-19 ha provocato infatti un rallentamento e conseguente slittamento della pipeline degli investimenti, soprattutto a causa delle durissime misure restrittive messe in atto durante i periodi di lockdown. Inoltre, l’emergenza sanitaria e le conseguenti misure hanno accelerato la diffusione dell’e-commerce e di fenomeni come lo smart working e il remote working: ne è derivata incertezza sull’evoluzione dei trend di mercato di determinate asset class.

In linea generale, l’interesse si è concentrato su prodotti core in location prime mentre sono pochissime le operazioni value-add. La quota di investitori stranieri si è ridotta al 58% rispetto a una media del 69% negli ultimi 5 anni; questo dato non segnala un minore interesse per il mercato italiano, ma un atteggiamento probabilmente più prudenziale e cautelativo dovuto alla situazione di incertezza causata dalla pandemia. Sono rimaste per lo più invariate, invece, le abitudini di investimento degli investitori italiani, che hanno manifestato maggiore fiducia nel mercato locale a dispetto delle incertezze del periodo, superando leggermente il volume investito nel 2019 e portando a compimento importanti operazioni, come l’acquisto del Palazzo delle Poste, lo storico trophy asset in Piazza Cordusio a Milano, da parte di un club deal di investitori coordinato da Mediobanca.

L’asset class Uffici, nonostante un ultimo trimestre un po’ rallentato, mantiene la sua posizione predominante con € 3,7 miliardi di investimenti, in calo del 26% rispetto all’anno precedente.

Ottima la performance del settore Logistica, che con € 1,4 miliardi di investimenti e un 100% di investitori stranieri si conferma l’asset class più resiliente del 2020 e supera il volume registrato nel 2019.

Il settore Retail ha fatto registrare investimenti per € 1,4 miliardi, in calo del 29% rispetto al 2019; fortissima, in questo caso, la componente domestica.

Il settore Hotel ha raccolto poco più di € 1 miliardo di investimenti, in linea con la media degli ultimi 10 anni e in calo del 68% rispetto al 2019, anno in cui, però, l’asset class aveva registrato un record storico per volumi di investimento, per varietà di operazioni, per dimensione di portafogli transati e per la comparsa di nuovi player.

Cresce l’interesse nei confronti del settore Residenziale¸ che raggiunge quota € 580 milioni di investimenti.

Qualunque previsione sull’anno appena iniziato è certamente prematura: diversi saranno i fattori da tenere sotto controllo, primo tra tutti un possibile ritorno a una quasi normalità grazie alla campagna vaccinale avviata nelle scorse settimane. È plausibile pensare che il primo semestre possa essere complicato e che questo avrà un impatto sui volumi totali di fine anno. Ciò che è certo è che gli investitori mantengono un cauto ottimismo, confermano la stabilità delle proprie intenzioni di investimento, con una preferenza per le asset class Logistica e Residenziale, e si dicono positivi in merito alle condizioni generali del credito nei prossimi mesi.