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Caviro presenta la seconda edizione del Bilancio di sostenibilità

Caviro presenta la seconda edizione del Bilancio di sostenibilità
Caviro presenta la seconda edizione del Bilancio di sostenibilità

Caviro presenta la seconda edizione del Bilancio di sostenibilità

Information
Fabio Massi

82.

00 tonnellate di CO2 di origine fossile, equivalenti alla capacità di assorbimento di una foresta di 19.000 ettari, un’estensione superiore alla città di Milano: a tanto ammonta il risparmio di emissione di CO2 nell’atmosfera grazie all’energia e ai biocarburanti prodotti da Caviro attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili.

È questo uno dei principali risultati contenuti nel Secondo Bilancio di sostenibilità presentato dal Gruppo cooperativo Caviro, la più grande cantina d’Italia, con 27 cantine sociali, 12.400 viticoltori in 7 regioni d’Italia (Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia e Sicilia), 36.300 ettari di superficie vitata, 615 mila tonnellate di uva (pari al 9% dell’intera produzione nazionale), per una produzione di 195 milioni di litri di vino.

Questi in sintesi i numeri del bilancio: 555 mila tonnellate annue di scarti agroindustriali processati; +99% quota di recupero e valorizzazione degli scarti; totale autosufficienza energetica: 100% energia elettrica utilizzata dal gruppo è verde, autoprodotta da fonti rinnovabili, certificata con G.O. (garanzia d’origine) dal GSE gestore servizi energetici, e distribuita tramite il consorzio risorse energetiche; 82.000 tonnellate di CO2 di origine fossile risparmiate all’ambiente.

Trasformare i derivati della filiera in prodotti ad alto valore aggiunto è la mission di Caviro Extra, società del Gruppo, che guida l’innovazione nella ricerca e sviluppo di prodotti nobili ottenuti dagli scarti del mondo agroindustriale.

Da tempo Caviro ha imboccato la strada delle fonti rinnovabili, producendo energia sostenibile sia da scarti di lavorazione propri che da altre aziende del settore alimentare. Lo sviluppo dei servizi legati all’ambiente ha portato alla costituzione di Enomondo, una società gestita in compartecipazione con il Gruppo Hera ed incaricata della produzione di energia elettrica rinnovabile dagli scarti di lavorazione dell’uva e dalle potature del territorio, da cui ricava il 100% del proprio fabbisogno energetico rendendosi autosufficiente.

Dalla vigna al trasporto del prodotto finito, l’ottimizzazione degli scarti e lo sviluppo di un modello di economia circolare imperniato su una visione completa del concetto di riciclo: le attività del gruppo si sono dimostrate sostenibili ed environmental-friendly, valorizzando al massimo il prodotto dei soci e tutelando la dimensione etica, ambientale ed economica.


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