Carrefour chiede la Cig per 850 addetti del Torinese
Carrefour chiede la Cig per 850 addetti del Torinese
- Information
di Emanuele
Scarci
Aria di crisi nel Torinese.
Carrefour ha comunicato alle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil di Torino l'apertura della procedura per l'avvio della cassa integrazione straordinaria per circa 850 dipendenti di 6 ipermercati dell'area metropolitana torinese. Si tratta di Nichelino, Moncalieri, corso Montecucco a Torino, Collegno, Grugliasco e Burolo. Secondo i sindacati l'azienda giustificherebbe la Cig con il calo delle vendite.
Lo scorso ottobre, la Uiltucs Torino aveva diffuso la notizia che l’azienda intendeva cedere ai franchisee 25 negozi, di cui 13 ipermercati e 12 super, entro il 2025. Si tratta della prima e più sostanziale richiesta di cassa integrazione nel settore terziario dal 2020, anno della pandemia, con la riduzione del 20% dell’orario di lavoro, prevalentemente da addetti con contratto part time.
Nessun licenziamento
Carrefour aveva
reagito precisando che non era in atto alcun passaggio in franchising a Torino e provincia, né alcuna
procedura di licenziamento. E oggi precisa che “la Cig avrà una durata massima di 12 mesi per un
ammontare ristretto di ore lavoro complessive in ciascun punto vendita, per un
impatto sulle ore lavorate pari al 4% del totale ore lavorate dei dipendenti
diretti impiegati in Regione Piemonte.
Dal loro canto, i sindacati hanno chiesto di poter conoscere quale tipo di investimenti l'azienda intenda porre in campo per risollevare le sorti dei 6 punti vendita e subito dopo hanno ottenuto un incontro con la direzione, come previsto dalla procedura per l’avvio della Cig straordinaria, che si svolgerà lunedì 22 gennaio.
Margini in risalita
Carrefour Italia è il franchisor n.1 in Italia con 1.200 pdv su 1.500
complessivi multi-formato in 19 regioni. Nel 2022 ha realizzato vendite per 4,4
miliardi, +4,2% a parità di rete. I ricavi del 2023 verranno diffusi a fine
febbraio.
Il ceo Christophe Rabatel aveva comunicato che nel 2022 l'azienda aveva raggiunto
il pareggio dell'utile operativo (ma la perdita si era attestata a circa 116
milioni) e ieri, nel corso della rassegna bolognese di Marca, ha confermato che
nel 2023 l’utile operativo è migliorato, pur non potendo diffondere i dati per
l’approssimarsi del black-out period.
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.