La sostenibilità nell’industria dell’olio extravergine d’oliva è stato il tema centrale della digital conversation organizzata da Carapelli Firenze per analizzare, con una selezione di giornalisti economici, il contesto europeo in termini di sostenibilità, discutere le possibili azioni che l’industria olearia può mettere in atto e per presentare il Protocollo di sostenibilità di Carapelli che trova applicazione nel rilancio dell’olio extravergine d’oliva Carapelli Il Frantolio.

Ad argomentare e descrivere questi temi, Roberto Sassoni - General manager business unit Italia di Carapelli Firenze S.p.A, Anna Cane - Scientific & public affairs di Carapelli Firenze e presidente Gruppo Olio d’Oliva Assitol e Francesco Visioli Associate Professor of Human nutrition – Università degli Studi di Padova e Membro del Comitato scientifico dell’ Istituto Nutrizionale Carapelli.

L’incontro digitale ha evidenziato come ci sia un vero e proprio cambiamento in atto nel percepito dei consumatori riguardo alla sostenibilità, accelerato ancora di più dall’effetto del Covid e con una crescente sensibilità sui rischi legati ad uno sviluppo non sostenibile. Ci troviamo di fronte ad un consumatore che si sta aprendo sempre più verso questo tema, che si attiva nel reperire quante più informazioni possibili al riguardo e sta già spostando, con previsioni di crescita importante, i propri acquisti su prodotti alimentari sostenibili.

La fotografia della sostenibilità a livello europeo è stata presentata dal Prof. Francesco Visioli, che ha illustrato il contesto definito dai Sustainable development goals delle Nazioni Unite ed i programmi principali della Commissione Europea, con particolare attenzione al Green deal europeo. L’analisi ha evidenziato come il tema sostenibilità sia urgente e complesso, coinvolgendo molti aspetti a partire da quelli ambientali, fino ad arrivare a quelli socioeconomici.

È stato, quindi, il turno di Anna Cane che ha illustrato, nell’ambito del panorama italiano, il ruolo dell’industria olearia in una evoluzione all’insegna della sostenibilità, con particolare enfasi sulla necessità di aggregazione e collaborazione di tutti gli attori coinvolti (agricoltura, industria e distribuzione) per creare un sistema di valore in grado di comunicare ed interagire con il consumatore finale, trasferendogli la conoscenza e consapevolezza degli sforzi messi in campo dalla filiera e, di conseguenza, il valore economico e qualitativo del prodotto.

A seguire, è stato presentato il Protocollo di sostenibilità definito da Carapelli Firenze seguendo proprio le linee guida dei Sustainable development goals delle Nazioni unite e la cui implementazione ed osservanza è poi certificata dell’ente internazionale Intertek . Un esteso protocollo che impatta a 360° su tutti gli aspetti e gli attori della filiera per uno sviluppo strutturale di valore, con parametri molto rigidi che riguardano quattro aspetti chiave: quello ambientale, quello della sostenibilità sociale ed economica, oltre a quello di sostenibilità della qualità.

Infine, Roberto Sassoni - Head of business unit Italia Carapelli Firenze ha illustrato il progetto “Il Frantolio” - l’olio extravergine di oliva capostipite della gamma Carapelli e rappresentante della tradizione olearia di marca per circa 3 milioni di famiglie italiane, che rinnova la sua promessa con la certificazione di agricoltura sostenibile, dichiarando “Carapelli Il Frantolio da filiera sostenibile rappresenta il primo progetto di sostenibilità sulla filiera comunitaria di queste dimensioni. Ci siamo dotati di un protocollo di sostenibilità ampio e rigido che vorremmo diventasse un riferimento per la gestione sostenibile di tutte le attività di produzione di olio extra vergine di oliva: dalla parte agricola, ai frantoi, al confezionamento, coinvolgendo tutti gli operatori della filiera. Questo progetto è anche una garanzia di valore e di trasparenza per il consumatore finale e testimonianza concreta dell’impegno di Carapelli Firenze per lo sviluppo di valore della categoria.”