Benessere olistico, sinergie di sistema e precisione per vincere le grandi sfide del Largo consumo
Benessere olistico, sinergie di sistema e precisione per vincere le grandi sfide del Largo consumo
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Si è tenuto a Venezia (Isola delle Rose), Linkontro Convening 2021, l’edizione speciale de Linkontro NielsenIQ, l’evento che riunisce ogni anno le aziende leader dell’industria di marca e della distribuzione moderna.
L’evento si è svolto in doppio formato: in presenza e in streaming. Hanno partecipato oltre 100 aziende del largo consumo, rappresentate da 166 top manager a Venezia, e da oltre 400 manager collegati in streaming.
l tema di quest’anno è stato E ora: il Futuro - dedicato a Valeria che avrà vent’anni nel 2041.
Il futuro è un’idea troppo astratta e lontana per essere capace di motivarci a cambiare. Per questo, NielsenIQ ha voluto dare al futuro le fattezze concrete di Valeria, una donna che nasce oggi e che avrà vent’anni nel 2041. A Linkontro Convening 2021 economisti, filosofi, scrittori, artisti e manager hanno discusso della società che vogliamo creare per Valeria; una società più inclusiva, sostenibile, resiliente e coraggiosa, e del ruolo fondamentale che le aziende hanno in questo processo di trasformazione.
Christian Centonze, Sales Leader Consumer Intelligence di NielsenIQ, è stato uno dei protagonisti della sessione dedicata al Largo Consumo con il suo intervento “Correre più veloci della ripresa, delle responsabilità e del coraggio”. Centonze ha parlato dei 3 ingredienti del nostro futuro, nonché importanti forze di cambiamento per il largo consumo: benessere, sinergie di sistema e precisione.
L’evoluzione demografica è un fattore chiave per comprendere le esigenze a cui il Largo consumo dovrà rispondere nei prossimi anni. Oggi, la popolazione italiana si concentra maggiormente nella fascia di età che va dai 46 ai 56 anni, quindi famiglie con figli che vivono ancora in casa. Rispetto al 2008, il calo demografico è evidente: -30% di nascite all’anno. Se proiettiamo i dati a 10 anni, non solo la popolazione invecchierà, ma avremo anche una drastica riduzione delle famiglie con figli, a favore di coppie mature (56-70). Dal punto di vista quantitativo non avremo grandi impatti; la propensione alla spesa infatti cresce al crescere dell’età e, di conseguenza, l’invecchiamento della popolazione compenserà l’impatto del calo demografico sui consumi. Quello che invece è importante sottolineare è il cambiamento qualitativo dei consumi.
Il benessere è infatti il driver chiave per vincere sui target maturi con uno switch tra il “Benessere tradizionale”, ad esempio prodotti ad alta digeribilità, a basso contenuto di zucchero e sale, ortofrutta a peso variabile, e il “Benessere olistico”: prodotti sostenibili, certificati e con alto contenuto di servizio.
La crisi economica ha un impatto asimmetrico sulla popolazione: da una parte cresce l’esigenza di risparmio e di prodotti “primo prezzo”, dall’altra cresce anche la domanda verso prodotti superpremium. Qui le piccole e medie imprese e la marca del distributore giocano un ruolo di fondamentale importanza, e le aziende di marca riescono a sfruttare al meglio lo scaffale.
Trovare quindi sinergie di sistema tra piccoli player e la capacità di comunicare delle grandi aziende è un elemento chiave per vincere le sfide del futuro.
La digitalizzazione ha subito una crescita drammatica negli ultimi anni, crescita che non accenna a fermarsi. Questo trend sta ovviamente impattando anche il largo consumo in diversi modi: prima di tutto si riduce l’asimmetria informativa, provocando più pressione sui margini. Cresce poi la richiesta di contenuto di servizio, rendendo necessario semplificare il processo di acquisto e la user experience. Si moltiplicano inoltre le occasioni di contatto, e diventa quindi fondamentale essere rilevanti per vincere l’attenzione. Ultimo, ma non meno importante, si frammentano le esigenze dei consumatori, con conseguente maggiore richiesta di personalizzazione.
L’omnicanalità è ormai un dato di fatto, e sarà sempre più fondamentale per costruire relazioni coi clienti a maggior valore aggiunto. Basti pensare all’incidenza a valore dei prodotti superpremium sui canali offline e sull’ecommerce: nel primo caso, l’e-commerce costituisce il 23,3%, mentre nel secondo arriva addirittura al 33,6% .
“Il largo consumo sarà messo alla prova da queste sfide, e dovrà dimostrarsi proattivo al cambiamento. Servirà tutto il nostro ingegno, ma soprattutto il coraggio di abbandonare la via facile e sperimentare; come diceva Theodore Roosevelt: Osate cose straordinarie.” conclude Christian Centonze.
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