Il 2020 è stato segnato in maniera indelebile dal diffondersi della pandemia Covid-19 e nessun bilancio può prescindere dai suoi effetti sui comportamenti di massa.
In Italia - uno dei primi Paesi a essere colpiti in modo massiccio dal virus – le restrizioni alla circolazione e la chiusura forzata di negozi e ristoranti, le minori disponibilità economiche da un lato, la paura per il futuro e una maggior propensione al risparmio dall’altro, hanno generato un calo record dei consumi delle famiglie (-9,1% rispetto al 2019), riportando il Paese ai livelli del 2000. Tra le poche voci in controtendenza c’è stata la spesa media mensile per cibo e bevande, che ha segnato un aumento dello 0,8% . In questo contesto, i prodotti surgelati hanno ottenuto risultati molto positivi, con una crescita del +5,5% dei consumi sul 2019, per un consumo complessivo pari a 896.034 tonnellate.
Un successo che è valso un record di consumo pro-capite di alimenti surgelati per il nostro Paese, attestati a 15,1 Kg di media/anno. Determinante, in questa crescita, il risultato del Retail, che è aumentato del +12,1% a volume sul 2019. Significativo anche il successo del Door to Door e dell’E-Commerce. A questo risultato positivo, però, fa da contraltare il Fuoricasa, che ha segnato un inevitabile calo del -37% sull’anno precedente. Un crollo determinato dai lockdown e dalle misure di contenimento del virus, che hanno portato alla chiusura temporanea di bar e ristoranti, ma anche mense aziendali e scolastiche. Sono queste le evidenze più significative emerse dal “Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati” di IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati), che ha fotografato l’andamento del settore in Italia nel 2020, fornendo anche alcuni dati sul primo trimestre 2021.
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