Aibi: il pane quotidiano ai tempi del Corona virus
Aibi: il pane quotidiano ai tempi del Corona virus
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La quarantena ha fatto riscoprire l’arte bianca agli italiani, a casa e in panificio.
Secondo le stime di Aibi, in queste settimane di lockdown, il consumo pro-capite di pane è cresciuto del 10%. L‘analisi è di Aibi, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients, aderente ad Assotol, che rappresenta le aziende produttrici di prodotti semilavorati per panificazione, pizzerie a pasticceria.
Secondo la ricerca Aibi-Cerved, l’85% del pane acquistato in Italia è quello fresco artigianale: in media se ne producono 1.500.000 tonnellate l’anno, per un consumo pro-capite giornaliero di 80 grammi. Nella “dieta del lockdown”, secondo le stime dell’Associazione, il pane, acquistato soprattutto nelle botteghe di quartiere e nei negozi di prossimità, ha incrementato la sua presenza a tavola del 10%, tornando così a livelli di consumo di un decennio fa.
Dal fornaio, però, non si compra soltanto pane. In quarantena, il consumatore consuma anche pizza, focacce, grissini, taralli e dolci prodotti dal panettiere, che insieme rappresentano il 30% del lavoro degli artigiani. In particolare, gli italiani prediligono i dolci da ricorrenza, come i grandi lievitati, brioche e biscotteria.
I panificatori artigianali, divisi tra laboratorio e consegne a domicilio, hanno visto rafforzare la loro figura, lavorando tutti i giorni e organizzando consegne a domicilio.
A conferma della vicinanza al mondo dell’arte bianca, Aibi ha dato il suo sostegno, insieme ad Assitol, all’iniziativa di beneficenza promossa da Assopanificatori e dall’Associazione Fornai di Milano, che in queste settimane e per tutto il mese di aprile, hanno donato colombe, pane e dolci a medici e infermieri in prima linea contro il Covid 19.
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