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Ad aprile prezzi in risalita. Carrello della spesa meno caldo: +12,1%

Ad aprile prezzi in risalita. Carrello della spesa meno caldo: +12,1%
Ad aprile prezzi in risalita. Carrello della spesa meno caldo: +12,1%

Ad aprile prezzi in risalita. Carrello della spesa meno caldo: +12,1%

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Riprende fiato l’aumento dei prezzi al consumo in Italia dietro la spinta dei carburanti.

Chi pensava che l’inflazione dovesse solo scendere rimarrà deluso.
In via preliminare, Istat comunica che l’inflazione ad aprile registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua. In controtendenza i prezzi nel carrello della spesa (comprende alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona) che cedono mezzo punto su base annuale ma rimangono su livelli elevatissimi: 12,1%.

Secondo Assoutenti “le dinamiche dei listini mostrano in aprile incrementi pesanti per beni primari come gli alimentari. Tradotto in soldoni, significa che una famiglia con due figli si ritrova a spendere in più 969 euro annui solo per il cibo. Temiamo che sull’andamento dei listini al dettaglio si stiano registrando speculazioni e anomalie, con alcuni beni che su base annua vedono incrementi a due cifre anche in assenza di rialzi delle materie prime ed energia”.

Sostenere i consumi

Per Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, “siamo preoccupati dell’effetto dell’inflazione sull’andamento delle vendite, soprattutto di beni di largo consumo e ortofrutta. Le nostre imprese rimangono sotto pressione perché compresse tra l’aumento dei costi all’acquisto e le difficoltà derivanti dall’attuale livello dei prezzi al consumo. L’attuale debolezza dei volumi di consumo, che stagnano intorno al -5%, è un fattore di rischio per l’intero sistema agroalimentare italiano”.

E’ indubbio che nel 2022, le aziende del settore distributivo “hanno messo in campo uno sforzo notevole per gradualizzare gli aumenti - aggiunge Buttarelli - e per tutelare il potere di acquisto delle famiglie, sacrificando significativamente la propria redditività. Oggi questo sforzo non è ripetibile e le imprese sono sempre più impegnate a trovare soluzioni nell’offerta che rispondano alla necessità di coniugare convenienza e qualità a vantaggio dei clienti. È però evidente che occorre intervenire in una logica di sostegno ai consumi che passa dal ristabilire un clima di fiducia e da un maggiore potere di acquisto delle famiglie”.

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