Gianluigi Sora, presidente dell'Istituto Nazionale Espresso Italiano, ha affermato che mentre nei primi due anni della manifestazione si è voluto insistere sulle buone pratiche da osservare al bar, quest'anno l’obiettivo è far conoscere meglio cosa c'è dentro la tazzina e per questo è stata creata la serie di tre collezionabili, piccoli vademecum che riportano su un lato la descrizione dell'espresso perfetto e sull'altro la descrizione di un Paese produttore e del suo caffè.
 
La scelta è ricaduta su Brasile, Colombia ed  Etiopia perché si tratta di tre Paesi che regalano caffè diversi ma ugualmente importanti per il nostro espresso: il prodotto brasiliano è in particolare utilizzato tradizionalmente come base per le miscele italiane, cui regala aromi di cioccolato e sentori di pane e cereali, mentre le varietà di Colombia ed Etiopia conferiscono note floreali e fruttate, aggiungendo alla tazzina freschezza e una gradevole acidità.

L’Istituto Nazionale Espresso Italiano, di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine e macinadosatori e altri sodalizi che volgono la loro attenzione all’espresso di qualità, oggi conta 43 associati con un fatturato aggregato di più di 650 milioni di euro.