La scelta è ricaduta su Brasile, Colombia ed Etiopia perché si tratta di tre Paesi che regalano caffè diversi ma ugualmente importanti per il nostro espresso: il prodotto brasiliano è in particolare utilizzato tradizionalmente come base per le miscele italiane, cui regala aromi di cioccolato e sentori di pane e cereali, mentre le varietà di Colombia ed Etiopia conferiscono note floreali e fruttate, aggiungendo alla tazzina freschezza e una gradevole acidità.
L’Istituto Nazionale Espresso Italiano, di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine e macinadosatori e altri sodalizi che volgono la loro attenzione all’espresso di qualità, oggi conta 43 associati con un fatturato aggregato di più di 650 milioni di euro.