di Emanuele Scarci

Pam Panorama e sindacati riprendono il dialogo: via libera a 160 esuberi.

Il 35% in meno di quanto annunciato all’apertura della crisi. La soluzione è stata trovata grazie anche a uno scivolo pensionistico, su base volontaria, alimentato con 6 milioni di euro da parte di Pam Panorama. Un intoppo in meno per una società in fase di rilancio.
E’ stata sottoscritta in sede ministeriale il contratto di espansione tra la società veneziana e le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. L’accordo arriva a quattro mesi dall’intesa in sede governativa sulla procedura di licenziamento collettivo avviata dal gruppo commerciale.

Secondo il protocollo, Pam Panorama attuerà un programma di uscite anticipate di 160 addetti e procederà all’assunzione, entro ottobre 2023, di 53 addetti: un nuovo ingresso per ogni tre dipendenti in uscita. La società realizzerà inoltre programmi di formazione e riqualificazione del personale.
Nell’accoglimento delle istanze di pensionamento sarà data priorità alle richieste provenienti dai punti vendita di Lazio e Toscana, dagli ipermercati Panorama di Sassuolo, Parma, Torino e Marghera, poi dagli altri punti vendita. Ai dipendenti in uscita sarà riconosciuto, per tutto il periodo e fino al raggiungimento della prima decorrenza utile, un’indennità mensile commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

Parti concordi

“Sono molto soddisfatto – dichiara a DM il direttore generale di Pam Panorama, Andrea Zoratti - per la ripresa delle relazioni con le organizzazioni sindacali su basi di pragmatico e consapevole confronto nel pieno rispetto dei ruoli. L’accordo è funzionale e coerente con il piano di rilancio delle nostre grandi strutture. Due obiettivi e indirizzi che sono parte integrante del programma e del mandato assegnatomi”.

Soddisfazione anche dal fronte sindacale. Il segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl, Vincenzo Dell’Orefice sottolinea a DM che “con Pam Panorama, dopo le note mobilitazioni legate alla reinternalizzazione delle attività di pulizia in pieno Covid, abbiamo avuto per tutto l’anno un intenso confronto. Da questo sono scaturite diverse intese a livello nazionale: mobilità incentivata, relazioni sindacali, formazione ed aggiornamento professionale e, infine, contratto di espansione. In particolare abbiamo fatto di tutto per far ripartire il confronto a livello di singole piazze sull’organizzazione del lavoro e sulla consistenza delle squadre di vendita, in quanto le criticità che abbiamo costantemente stigmatizzato in questi ultimi anni erano e sono ancora lì: garantire un presidio adeguato ai negozi per noi è questione imprescindibile ai fini del rilancio di questa importante rete commerciale. In tal senso come organizzazioni sindacali abbiamo convintamente condiviso l’intesa sulla formazione continua per rafforzare i mestieri nei reparti freschi e freschissimi, in quanto siamo convinti che soprattutto dal rilancio dell’offerta commerciale in tali ambiti merceologici passerà la ripresa di questa società”.