Abitudini alimentari: cresce l’attenzione per l'equilibrio nutrizionale
Abitudini alimentari: cresce l’attenzione per l'equilibrio nutrizionale
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Anche quest’anno, nell’ambito del programma F.
.O.D. (Fighting obesity through offer and demand), di cui Edenred è main partner, è stato effettuato un sondaggio per monitorare l’evoluzione delle abitudini e delle opinioni dei dipendenti e dei ristoratori durante la giornata lavorativa.
La survey ha coinvolto 47.000 lavoratori dipendenti e più di 1.700 proprietari di ristoranti in 9 Paesi Europei: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Italia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Spagna.
In Italia, in particolare, emerge che oltre il 56% dei lavoratori dipendenti fa attenzione a ciò che mangia e sceglie una dieta sana, mentre per il 44,5% dei dipendenti e il 26,6% dei ristoratori la tecnologia sarebbe d’aiuto per trovare ricette sane e suggerimenti per un'alimentazione equilibrata.
Inoltre, tra pranzare alla scrivania (26,9%), in azienda con il proprio pasto portato da casa (31%) o uscire in un ristorante/bar convenzionato, la maggioranza sceglie di uscire (42,10%). È la prima volta, dall’inizio del sondaggio nel 2012, che si osserva questa netta inversione di tendenza. Inoltre il 41% dei ristoratori, infatti, ritiene che i pasti sani siano altrettanto appetitosi di quelli meno salutari e il 39% dei clienti nota e valuta positivamente l'offerta di pasti equilibrati.
Tra i criteri dei dipendenti per scegliere dove pranzare ci sono, in ordine di importanza: la vicinanza alla sede di lavoro (62,4%), l’offerta di cibo sano (56,6%) e la velocità del servizio (53,9%). Riguardo all’importanza di un’offerta sana ed equilibrata siamo secondi, anche quest’anno, solo agli spagnoli e distanziamo gli altri Paesi di diversi punti percentuale. Siamo attenti ai prodotti locali e alla stagionalità: 40% rispetto ad una media europea del 31%.
Riguardo ai cibi maggiormente consumati, gli italiani preferiscono un piatto o un pasto completo (46%) rispetto a panini (8%), insalate (8%) o piatti preconfezionati (4%). Come noi, anche austriaci, cechi, sloveni e spagnoli. Belgi e portoghesi, invece, privilegiano ancora il pranzo da casa.
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