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A ottobre vendite al dettaglio in caduta libera: nel carrello -7,9% dei prodotti alimentari

A ottobre vendite al dettaglio in caduta libera: nel carrello -7,9% dei prodotti alimentari
A ottobre vendite al dettaglio in caduta libera: nel carrello -7,9% dei prodotti alimentari

A ottobre vendite al dettaglio in caduta libera: nel carrello -7,9% dei prodotti alimentari

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

La febbre dei prezzi colpisce i consumi delle famiglie.

Secondo Istat, le vendite al dettaglio di ottobre 2022 rispetto a ottobre 2021 aumentano dell’1,3% a valore e diminuiscono del 6,3% a volume. Lo scorso ottobre Istat segnalava un aumento dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (comprende i beni alimentari e quelli per la cura della casa e della persona) del 12,7% rispetto a un anno prima.

Spacchettando il dato generale delle vendite al dettaglio, emerge che i beni alimentari crescono del 4,7% a valore e diminuiscono del 7,9% a volume. Le vendite di non food si contraggono, rispettivamente, dell’1,1% e del 5,2%.

Quanto ai trend dei canali distributivi, rimane ampia la forbice tra grande distribuzione e discount. A settembre 2022, gli ipermercati registrano una crescita a valore, su base annuale, del 2,4% e i super del 5,4%; i discount segnano +10,1%. La dimostrazione che anche i negozi low cost, pur avendo aumentato i prezzi, sono riusciti a strappare una fetta delle vendite agli altri canali.


Frena anche il non food

“Anche se l’elevato livello d’inflazione fa segnare una crescita tendenziale dei dati a valore - commenta Carlo Alberto Buttarelli, direttore relazioni con la filiera di Federdistribuzione - i dati a volume indicano un rallentamento che per il settore del food è del 7,9%. Continuiamo a rilevare una frenata dei consumi, anche nel settore del non food, come effetto dell’impatto della crescita dei prezzi sui bilanci familiari. Il miglioramento dei dati sulla fiducia dei consumatori, rilevata da Istat nel mese di novembre, è insufficiente per fugare le preoccupazioni in vista del periodo natalizio. Timori confermati da una recente rilevazione condotta da Ipsos per Federdistribuzione: più di 3 italiani su 5 si aspettano un Natale sottotono per la famiglia”.

Per il 2023, Buttarelli auspica che “nei prossimi mesi si faccia tutto il possibile per sostenere la domanda interna, attraverso interventi concreti a sostegno di imprese e famiglie, specialmente i nuclei a reddito più basso, per prevenire una possibile crisi dei consumi”.

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