di Emanuele Scarci

A novembre giù i prezzi al consumo ma il carrello della spesa rimane ancora molto caldo. I dati preliminari di Istat indicano a novembre un indice generale dei prezzi a +0,8% su base annua; scende la tensione anche nel carrello della spesa ma soltanto dal +6,1% al +5,8%, tre decimali meno del dato tendenziale di ottobre. Ciò indica che si stanno ancora scaricando sugli scaffali aumenti di costi pregressi che le industrie ritengono di non aver ancora trasferito.
Secondo l’Istituto di statistica, la brusca frenata si deve prevalentemente ai prezzi dell’energia e, in misura minore, al rallentamento degli alimentari lavorati (da +7,3% a +6,3%).
Nello stesso mese, nell'Eurozona (20 Paesi) l’inflazione annua è scesa al 2,7%, rispetto al 2,9% di ottobre. In dettaglio, le stime per la Germania e la Spagna sono +3,2% e per la Francia +3,4%.

Futuro meno cupo

Per l’ufficio studi Confcommercio, “la situazione appare meno negativa rispetto ai mesi precedenti grazie anche al rapidissimo rientro dell’inflazione. Il calo su base mensile registrato a novembre dai prezzi al consumo, il secondo consecutivo, ha riportato il tasso di crescita su base annua sui valori di marzo del 2021. Il dato, migliore rispetto alle nostre stime, pur riflettendo principalmente la flessione dei prezzi dell’energia contiene elementi che lasciano sperare in un andamento contenuto anche nei prossimi mesi”.

Da Federdistribuzione, il presidente Alberto Buttarelli, commenta che “i dati confermano anche per il mese di novembre un raffreddamento della crescita dei prezzi. Grazie anche allo sforzo e alle iniziative poste in campo dal settore distributivo a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie, i volumi di vendita nel comparto alimentare hanno fatto segnare una leggera crescita dopo oltre un anno in terreno negativo. Protagonisti di questo andamento, e delle scelte da parte delle famiglie, sono i prodotti a marca del distributore. Questi primi segnali positivi sui consumi, su cui incide anche il raffreddamento della spinta inflazionistica, ci fanno ben sperare in vista del periodo delle festività, molto importante per la tenuta economica di tutto il comparto”.