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Yogurt: bilancio positivo
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Yogurt: bilancio positivo
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Secondo i dati Gfk Panel Service Italia relativi all'anno 2006, attualmente il mercato italiano produce quasi 300. 00 tonnellate di yogurt (+7,5% rispetto al 2005), per un valore che supera il miliardo di euro: 1.079.819.000 euro, che fanno registrare un incremento del 9,1%. Non è una sorpresa. Dal 2004 si sono registrati notevoli incrementi sia nel fatturato che nelle quantità commercializzate. Il futuro appare altrettanto roseo, considerato lo spazio per i nuovi target da conquistare. Nel 2006 quasi la totalità delle famiglie italiane (il 94%) ha acquistato yogurt. Ma le potenzialità di sviluppo sono ancora ampie, se si confrontano i dati italiani con i dati relativi ad altri paesi europei. Secondo i risultati di una ricerca Gfk, infatti, il consumo medio pro capite nazionale è molto basso rispetto a quello continentale. In Italia una famiglia acquista annualmente meno di 13 kg di yogurt, mentre in Germania il valore sale a 23. Si può arrivare poi ai 30 kg della Spagna e ai 42 scarsi della Francia. Le possibilità di espansione dunque non mancano. Si punta principalmente alla diversificazione dell'offerta (in un panorama che è già estremamente vario) e alla conquista delle fasce di consumatori maschili, che ancora non mostrano di apprezzare appieno il prodotto. Un altro target da tenere in considerazione è costituito dai bambini: gusti più dolci e valori nutritivi ben bilanciati saranno gli obiettivi principali delle linee dedicate a loro.
Il boom dei santé
Originariamente lo yogurt era considerato un semplice articolo caseario ed esisteva solo in versione bianco intero. Oggi la vasta gamma offerta dalle diverse aziende propone golosi dessert, prodotti dietetici e salutistici e persino snack. Il segmento più importante in termini di volume rimane sempre lo yogurt intero, che con 143.000 tonnellate mostra una sostanziale stabilità. Ma le altre varianti stanno subendo una crescita esponenziale. I gusti di frutta (con o senza pezzi), a cui si sono aggiunti gusti alternativi come vaniglia, caffè, cioccolato, biscotto e addirittura crostata, possono appartenere sia alla categoria degli interi che a quella dei magri. Questi registrano una crescita di soli 3,5 punti percentuali, forse risentendo della concorrenza dei santé. Gli yogurt salutisti infatti rappresentano ormai la seconda categoria del settore, avendo guadagnato il 32,2% in volume nel 2006. Con le loro 72.426 tonnellate, fatturano più di 380 milioni di euro, poco meno rispetto agli interi. L'attenzione per la sana alimentazione e la forma fisica fa sì che quelle dei santé siano le migliori performance di tutto il settore. Buon andamento anche per gli yogurt per bambini (+14,4% a volume, per poco più di 6.000 tonnellate e 38 milioni di euro), per quelli da bere (5.500 tonnellate e quasi 16 milioni di euro) e per i bi-compartimento, che vendono 8.700 tonnellate (+9%) per un valore di 35 milioni di euro.
Acquirente tipico? Donna
Se è vero che il consumo italiano pro capite è ancora relativamente basso, è però vero che quasi tutte le famiglie acquistano yogurt. Il consumo maggiore si rivela nel nord Italia, dove le regioni del nord ovest vendono il 36,9% del totale e quelle del nord est il 25,6%. Seguono il sud e il centro, rispettivamente con quote del 19,3% e 18,2%. La partecipazione relativamente bassa di queste aree è dovuta al fatto che in questa zona d'Italia lo yogurt non ha alle spalle un vissuto storico come nel centro nord. Basti pensare che la Centrale del latte di Salerno, che è stata fondata più di 75 anni fa, ha iniziato a produrre yogurt solo nel 1998. Il consumatore tipico italiano è di sesso femminile: sia perché il sapore dolce e la consistenza cremosa non incontrano generalmente i gusti maschili, sia perché i nuovi segmenti dietetici e salutistici puntano molto sul mantenimento della linea, attirando quindi un target femminile abbastanza giovane, che risponde bene alle sollecitazioni pubblicitarie, facendo registrare buone vendite ai prodotti. Si sta allargando anche il settore salute per un target più ampio, comprendente bambini e uomini, ma si punta sul fatto che la responsabile dell'acquisto è quasi sempre una donna.
Cresce il discount
Sono supermercati e ipermercati a veicolare la maggior parte delle vendite. Si fa notare, però, l'incremento della partecipazione dei discount, che negli ultimi due anni hanno visto la loro quota passare dall'11,7% del 2004 al 15,4% del 2006. Si tratta di punti percentuali sottratti ai negozi tradizionali, come accade in tanti altri settori, ma anche ai supermercati. La loro quota, infatti, nonostante rimanga la più cospicua, è diminuita di due punti percentuali nel biennio. Per quanto riguarda la distribuzione delle vendite nelle quattro aree geografiche, gli equilibri non si sono mossi dal 2004. Si è registrato solo un lieve aumento nella quota di Sud e isole, a scapito di quella del Nord est, ma si tratta di spostamenti inferiori a un punto percentuale. La situazione rimane dunque invariata: a dominare è il Nord ovest, con più di un terzo del totale (36,9%), seguito dal Nord est con una quota del 25,6%. In coda Sud e centro, che si dividono quasi equamente il mercato restante, con quote rispettivamente del 19,3 e del 18,2%.
I marchi della salute
Una delle marche più presenti sugli scaffali del retail e nelle case degli italiani è Actimel, di Danone. In piccole bottigliette da bere, Actimel rafforza il sistema immunitario, rendendo l'organismo più resistente e di conseguenza più attivo. Anche se sul mercato da molto tempo, ormai, non rinuncia a fare comunicazione, con spot televisivi incentrati sulla vita frenetica e impegnativa di oggi, che richiede un po' di energia extra. Il target è molto vario: si tratta per lo più di persone giovani e dinamiche, che siano mamme lavoratrici o manager pieni di responsabilità. Actimel è leader di mercato nella sua categoria, ma è seguito da vicino da Nestlé, con LC1 Vital. Quest'ultimo ha recentemente aggiunto all'assortimento tre nuove varianti: i gusti arancia carota miele, pappa reale e infine aloe vera. Per regolarizzare il transito intestinale troviamo ancora Danone, con Activia, che per la comunicazione si affida al testimonial Alessia Marcuzzi. Nestlé propone invece Sveltesse Benefit, che aggiunge alla leggerezza di uno yogurt senza grassi un contenuto di calcio pari al 30% del fabbisogno giornaliero. Importante per la salute delle ossa, il calcio si rivela anche un coadiuvante per il mantenimento della linea, facendo così di Sveltesse Benefit un valido alleato per la forma fisica. Gioca sulla vanità degli italiani anche la linea Jeunesse di Parmalat, contro l'invecchiamento cellulare. Comprende vari prodotti, tra cui yogurt, arricchiti con coenzima Q10 e vitamina E. È scientificamente provato che questi due elementi sono particolarmente attivi contro i radicali liberi, i principali responsabili del precoce invecchiamento delle cellule. Da qui il claim della linea, pensata per “nutrire la tua giovinezza”. Più recenti e in gran voga sono i prodotti per abbassare il livello di colesterolo nel sangue. Si tratta di referenze addizionate di steroli vegetali (o fitosteroli): sostanze naturali efficaci nella riduzione del colesterolo, presenti in piccole quantità in alimenti comuni come l'olio extravergine d'oliva, la frutta, la verdura, i cereali. La loro efficacia è scientificamente dimostrata: numerosi studi dimostrano che il consumo giornaliero di 2-2,5 grammi di steroli vegetali - all'interno di un'alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta e di verdura - riduce il livello di colesterolo LDL (colesterolo cattivo). Sono presenti in questo settore di mercato Maya, con Pro-Activ (come minidrink in bottiglietta, e - meno frequente per questo tipo di prodotto - in vasetto), la finlandese Benecol e Danone, con Danacol. E' ancora di Danone l'ultima novità in fatto di yogurt funzionali: si tratta di Essensis, un vero e proprio alimento cosmetico. Ha l'obiettivo di idratare la pelle attraverso l'alimentazione, nutrendola dall'interno. E' infatti arricchito con olio di borragine, vitamina E e tè verde: ingredienti naturali che rinforzano la barriera cutanea per ridurre la perdita d'acqua da parte delle cellule. Sul mercato da metà febbraio, è disponibile in tre varianti, tutte a basso contenuto di grassi (1,5%): lampone e melograno, pesca e albicocca e infine bianco. Essensis sarà supportato da marzo da un'intensa campagna pubblicitaria firmata da Y&R Milano che prevede l'uso di tv, stampa e internet. Per far conoscere meglio il prodotto, Danone si avvarrà anche di comunicazione below the line all'interno dei supermercati.
Il boom dei santé
Originariamente lo yogurt era considerato un semplice articolo caseario ed esisteva solo in versione bianco intero. Oggi la vasta gamma offerta dalle diverse aziende propone golosi dessert, prodotti dietetici e salutistici e persino snack. Il segmento più importante in termini di volume rimane sempre lo yogurt intero, che con 143.000 tonnellate mostra una sostanziale stabilità. Ma le altre varianti stanno subendo una crescita esponenziale. I gusti di frutta (con o senza pezzi), a cui si sono aggiunti gusti alternativi come vaniglia, caffè, cioccolato, biscotto e addirittura crostata, possono appartenere sia alla categoria degli interi che a quella dei magri. Questi registrano una crescita di soli 3,5 punti percentuali, forse risentendo della concorrenza dei santé. Gli yogurt salutisti infatti rappresentano ormai la seconda categoria del settore, avendo guadagnato il 32,2% in volume nel 2006. Con le loro 72.426 tonnellate, fatturano più di 380 milioni di euro, poco meno rispetto agli interi. L'attenzione per la sana alimentazione e la forma fisica fa sì che quelle dei santé siano le migliori performance di tutto il settore. Buon andamento anche per gli yogurt per bambini (+14,4% a volume, per poco più di 6.000 tonnellate e 38 milioni di euro), per quelli da bere (5.500 tonnellate e quasi 16 milioni di euro) e per i bi-compartimento, che vendono 8.700 tonnellate (+9%) per un valore di 35 milioni di euro.
Acquirente tipico? Donna
Se è vero che il consumo italiano pro capite è ancora relativamente basso, è però vero che quasi tutte le famiglie acquistano yogurt. Il consumo maggiore si rivela nel nord Italia, dove le regioni del nord ovest vendono il 36,9% del totale e quelle del nord est il 25,6%. Seguono il sud e il centro, rispettivamente con quote del 19,3% e 18,2%. La partecipazione relativamente bassa di queste aree è dovuta al fatto che in questa zona d'Italia lo yogurt non ha alle spalle un vissuto storico come nel centro nord. Basti pensare che la Centrale del latte di Salerno, che è stata fondata più di 75 anni fa, ha iniziato a produrre yogurt solo nel 1998. Il consumatore tipico italiano è di sesso femminile: sia perché il sapore dolce e la consistenza cremosa non incontrano generalmente i gusti maschili, sia perché i nuovi segmenti dietetici e salutistici puntano molto sul mantenimento della linea, attirando quindi un target femminile abbastanza giovane, che risponde bene alle sollecitazioni pubblicitarie, facendo registrare buone vendite ai prodotti. Si sta allargando anche il settore salute per un target più ampio, comprendente bambini e uomini, ma si punta sul fatto che la responsabile dell'acquisto è quasi sempre una donna.
Cresce il discount
Sono supermercati e ipermercati a veicolare la maggior parte delle vendite. Si fa notare, però, l'incremento della partecipazione dei discount, che negli ultimi due anni hanno visto la loro quota passare dall'11,7% del 2004 al 15,4% del 2006. Si tratta di punti percentuali sottratti ai negozi tradizionali, come accade in tanti altri settori, ma anche ai supermercati. La loro quota, infatti, nonostante rimanga la più cospicua, è diminuita di due punti percentuali nel biennio. Per quanto riguarda la distribuzione delle vendite nelle quattro aree geografiche, gli equilibri non si sono mossi dal 2004. Si è registrato solo un lieve aumento nella quota di Sud e isole, a scapito di quella del Nord est, ma si tratta di spostamenti inferiori a un punto percentuale. La situazione rimane dunque invariata: a dominare è il Nord ovest, con più di un terzo del totale (36,9%), seguito dal Nord est con una quota del 25,6%. In coda Sud e centro, che si dividono quasi equamente il mercato restante, con quote rispettivamente del 19,3 e del 18,2%.
I marchi della salute
Una delle marche più presenti sugli scaffali del retail e nelle case degli italiani è Actimel, di Danone. In piccole bottigliette da bere, Actimel rafforza il sistema immunitario, rendendo l'organismo più resistente e di conseguenza più attivo. Anche se sul mercato da molto tempo, ormai, non rinuncia a fare comunicazione, con spot televisivi incentrati sulla vita frenetica e impegnativa di oggi, che richiede un po' di energia extra. Il target è molto vario: si tratta per lo più di persone giovani e dinamiche, che siano mamme lavoratrici o manager pieni di responsabilità. Actimel è leader di mercato nella sua categoria, ma è seguito da vicino da Nestlé, con LC1 Vital. Quest'ultimo ha recentemente aggiunto all'assortimento tre nuove varianti: i gusti arancia carota miele, pappa reale e infine aloe vera. Per regolarizzare il transito intestinale troviamo ancora Danone, con Activia, che per la comunicazione si affida al testimonial Alessia Marcuzzi. Nestlé propone invece Sveltesse Benefit, che aggiunge alla leggerezza di uno yogurt senza grassi un contenuto di calcio pari al 30% del fabbisogno giornaliero. Importante per la salute delle ossa, il calcio si rivela anche un coadiuvante per il mantenimento della linea, facendo così di Sveltesse Benefit un valido alleato per la forma fisica. Gioca sulla vanità degli italiani anche la linea Jeunesse di Parmalat, contro l'invecchiamento cellulare. Comprende vari prodotti, tra cui yogurt, arricchiti con coenzima Q10 e vitamina E. È scientificamente provato che questi due elementi sono particolarmente attivi contro i radicali liberi, i principali responsabili del precoce invecchiamento delle cellule. Da qui il claim della linea, pensata per “nutrire la tua giovinezza”. Più recenti e in gran voga sono i prodotti per abbassare il livello di colesterolo nel sangue. Si tratta di referenze addizionate di steroli vegetali (o fitosteroli): sostanze naturali efficaci nella riduzione del colesterolo, presenti in piccole quantità in alimenti comuni come l'olio extravergine d'oliva, la frutta, la verdura, i cereali. La loro efficacia è scientificamente dimostrata: numerosi studi dimostrano che il consumo giornaliero di 2-2,5 grammi di steroli vegetali - all'interno di un'alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta e di verdura - riduce il livello di colesterolo LDL (colesterolo cattivo). Sono presenti in questo settore di mercato Maya, con Pro-Activ (come minidrink in bottiglietta, e - meno frequente per questo tipo di prodotto - in vasetto), la finlandese Benecol e Danone, con Danacol. E' ancora di Danone l'ultima novità in fatto di yogurt funzionali: si tratta di Essensis, un vero e proprio alimento cosmetico. Ha l'obiettivo di idratare la pelle attraverso l'alimentazione, nutrendola dall'interno. E' infatti arricchito con olio di borragine, vitamina E e tè verde: ingredienti naturali che rinforzano la barriera cutanea per ridurre la perdita d'acqua da parte delle cellule. Sul mercato da metà febbraio, è disponibile in tre varianti, tutte a basso contenuto di grassi (1,5%): lampone e melograno, pesca e albicocca e infine bianco. Essensis sarà supportato da marzo da un'intensa campagna pubblicitaria firmata da Y&R Milano che prevede l'uso di tv, stampa e internet. Per far conoscere meglio il prodotto, Danone si avvarrà anche di comunicazione below the line all'interno dei supermercati.
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