Il 2014 non è stato un anno particolarmente positivo per il comparto del vino che - secondo quanto evidenziato dai risultati Iri, totale Italia iper+super+lsp, at 28 dicembre 2014 - è sceso a valore dello 0,7% (per un totale di circa 1 milione 505 mila euro) e a volume del 2,4%. «Dal punto di vista delle sales location» specifica Benedetto Marescotti, trade marketing manager di Caviro «è il Nord l’area maggiormente responsabile del calo dei volumi: il Nord Est perde 4,5 punti, il Nord Ovest oltre 3 punti».

I segmenti al top
Tra le varie tipologie di prodotto in commercio, è il formato da 0,75 l a trainare le vendite nel nostro Paese, segnando una crescita dell’1,5% nel fatturato e dello 0,2% nelle quantità: il trend incrementale è guidato dai vini bianchi, freschi e aromatici, quali il Traminer Trentino, in crescita in doppia cifra (+11,4% sia a valore che a volume), ma anche il Grillo e il fenomeno Prosecco. In calo invece il primo vitigno del mercato, il Lambrusco dell’Emilia (-6,5% a valore e -11% a volume). «Nel calo complessivo della domanda» continua Marescotti «le bottiglie in vetro da 0,75 l aumentano la loro quota. Nel segmento Daily crescono (+4% i rossi, +2% i bianchi a volume), in quello occasionale fanno registrare una crescita a valore di 2 punti sul 2013. Con oltre 150 milioni di litri acquistati nel 2014, il vino in brik vale oltre il 50% dei volumi Daily e rappresenta la fetta principale dei consumi quotidiani, grazie ai risultati del leader di mercato e al supporto delle pl. Negativo, invece, il trend dei “bottiglioni” da 1,5 l con una flessione di oltre il 10% dei volumi». Bene anche le produzioni bio, come sottolinea Andrea Di Fabio, direttore commerciale e marketing di Cantina Tollo: «si conferma la tendenza molto positiva per i vini biologici autoctoni e vanno bene anche le linee storiche che esprimono al meglio tradizione e tipicità del territorio: è boom di vendite, ad esempio, per il Pecorino abruzzese che - nel primo quadrimestre dell’anno (settembre-dicembre 2014) - registra un fatturato in crescita di oltre il 35%».

Le vendite in Gdo
Per quanto riguarda le vendite nella distribuzione moderna, i supermercati rappresentano il format con le perfomance migliori a discapito delle grandi superfici e del libero servizio. «Nel 2014» dichiara, infatti, Benedetto Marescotti «hanno sofferto particolarmente gli ipermercati e le piccole-piccolissime superfici; meglio, invece, la situazione nei super. Nella categoria del vino confezionato, gli iper perdono il 3,2% dei fatturati e il libero servizio piccolo perde il 2,8%, mentre i supermercati grandi e i superstore crescono del 2,7%».

A tutto export
Buone notizie arrivano dalle esportazioni, come evidenziato dai dati Ismea su base Istat: il vino italiano - con un giro d’affari pari a 5,1 miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2013) - continua a conquistare i mercati esteri. Tra le diverse categorie, i vini Dop fermi sono cresciuti dell’1%, mentre quelli Igp di 4 punti percentuali. A livello geografico, invece, sono aumentati gli invii verso gli Stati Uniti (+4,4% a valore) - che rappresentano una quota di oltre il 20% del fatturato generato al di là dei confini nazionali - e il Regno Unito (+6%). Bene anche la Svizzera (+1,8%) e i Paesi Bassi (+3,4%). Risultati positivi sono stati registrati anche da alcuni player del settore: «l’export del Gruppo» racconta ad esempio Ettore Nicoletto, amministratore delegato di Santa Margherita «continua a crescere (+9,1%) e la quota si attesta sul 63% del fatturato, aliquota che sale all’80% per la capogruppo. Gli Usa continuano a contribuire significativamente a questa crescita insieme all’area Asia-Pacifico, Svizzera, Germania e Russia». Performance soddisfacenti anche per Cantina Tollo, le cui esportazioni valgono il 33% del giro d’affari dell’imbottigliato: in crescita principalmente le linee Rocca Ventosa (+25%), Valle d’Oro e Colle Secco. Grande attività internazionale, infine, per Cielo e Terra come specifica Luca Cielo, direttore generale dell’azienda: «realizziamo oltre il 50% del fatturato all’estero. La vocazione internazionale è un asset fondamentale che ci ha portato in oltre 60 Paesi».

Novità a scaffale
Oltre alle novità presentate nel 2014, nel corso di quest’anno verranno lanciati altri prodotti per arricchire un comparto sempre in fermento. «Bolla continua la strada veronese con un nuovo Amarone e un nuovo Valpolicella Superiore dedicati all’horeca; - dichiara, ad esempio, Susi Pozzi marketing director di Gruppo Italiano Vini - Cavicchioli, invece, presenta Fieronero-Lambrusco Modena Dop scuro per il canale moderno, mentre Fontana Candida lancia due nuovi Roma Doc per l’estero». Aria di novità anche per Santa Margherita: «l’attività più significativa sarà il debutto di un “supertuscan” che andrà a rafforzare il perimetro del polo toscano del Gruppo, protagonista anche del completamento della nuova cantina in Greti in Chianti». Il comparto sarà presto arricchito, infine, dall’arrivo di nuovi vini firmati Cantina Tollo che, in occasione di Vinitaly, presenta tre vini rossi autoctoni: Heliko Montepulciano d’Abruzzo Dop Biologico con Solfiti Naturali, Montepulciano d’Abruzzo Dop Riserva e Rosso Abruzzo Dop.

Un vino che comunica
I player del settore sono largamente impegnati nel comunicare ai consumatori i plus dei propri prodotti, attraverso articolate strategie di marketing. Particolarmente attivo, ad esempio, Gruppo Italiano Vini che punta soprattutto sul web e su iniziative in store per aver un rapporto diretto con il cliente finale. In fermento anche Santa Margherita: «il 2015 è per noi molto importante perché festeggiamo gli 80 anni dalla nostra fondazione e saremo “main sponsor wine” della Mille Miglia sia per questa edizione che per la prossima. Abbiamo, inoltre, implementato lo staff dedicato ai new media e ristrutturato tutta la componente web per intercettare anche i nuovi gruppi di consumatori, come quelli più giovani» afferma Ettore Nicoletto. Grande impegno in comunicazione, infine, anche da parte di Cantina Tollo, come ci spiega Andrea Di Fabio: «abbiamo avviato un percorso di rinnovamento del brand facendo leva sui concetti di qualità, tradizione e innovazione. E’ in atto, inoltre, un graduale restyling delle etichette dei vini e si è appena conclusa una campagna di affissioni, realizzata in territorio abruzzese, incentrata sui vini rossi. Molto presto lanceremo, infine, uno spot su Radio Rai».

L’importanza dell’ecosostenibilità
Il rispetto dell’ambiente è uno dei principi imprescindibili per le aziende produttrici di vino. «La sostenibilità» dichiara Luca Cielo di Cielo e Terra «è il focus del nostro lavoro. Tutto il processo viene governato da questo principio che si sviluppa dalla scelta dei materiali (bottiglie leggere, imballaggi con carta certificata FSC) alle tecnologie (illuminazione Led, recupero di acqua e differenziazione dei rifiuti) fino al miglioramento dei processi e dell’ambiente lavorativo». Molto attenta al tema dell’ecosostenibilità anche Santa Margherita: «siamo autosufficienti dal punto di vista energetico grazie all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili; abbiamo la certificazione “Carbon Neutral” per una quota significativa della nostra produzione (quasi il 10%) destinata al Nord America e abbiamo investito nella riforestazione, nella tutela della biodiversità, nelle strategie contro lo spreco d’acqua e in quelle per riutilizzare la CO2 prodotta in vinificazione senza rilasciarla nell’atmosfera» evidenzia Ettore Nicoletto.

Gli spumanti brindano alla (propria) salute
Concludiamo l’analisi del comparto vinicolo con uno sguardo al segmento degli spumanti che, nel corso del 2014, ha registrato un andamento positivo: «sul totale anno, le “bollicine” mostrano un +3,3% a valore e un +1,8% a volume» afferma Paola Visconti, marketing manager di Gancia. A trainare le vendite a volume è soprattutto lo charmat secco (+6,8%), seguito dal metodo classico (+4,9%).

Crescono le esportazioni
Anche in questo caso si evidenzia un incremento delle esportazioni, aumentate del 20% rispetto al 2013 (grazie soprattutto alle performance di Asti e Prosecco). Molto attiva nell’export, ad esempio, Valdo: «la crescita del nostro fatturato è robusta anche all’estero, dove abbiamo registrato un aumento del 28%. Il nostro impegno in Europa, del resto, è altissimo. - dichiara Massimo Poloni, direttore generale del gruppo - Siamo market leader nel segmento della Docg in Germania e lo sviluppo in Uk è stato straordinario. Buoni anche i risultati ottenuti in Usa».

Novità per il 2015
Nel corso di quest’anno, il comparto vedrà l’arrivo di alcune novità. Gancia, ad esempio, si prepara a lanciare il nuovo Pinot di Pinot, rinnovato nell’aspetto e nella ricetta: «vogliamo rafforzare il posizionamento in Italia del nostro brand, presentandolo al consumatore come specialità da aperitivo, fresca e versatile» spiega Paola Visconti.