In un periodo di recessione economica che dura ormai da sette trimestri consecutivi, c’è ancora qualche settore che fa segnare risultati positivi. È il caso dei prodotti biologici, il cui fatturato complessivo, tra mercato interno ed estero, si aggira intorno ai 3 miliardi di euro, ponendo l’Italia al quarto posto in Europa dietro Germania, Francia e Regno Unito, al sesto nella classifica mondiale.
Secondo quanto rilevato da una recente indagine condotta da Ismea e Gfk-Eurisko, nel 2012 il giro d’affari ha fatto segnare un aumento del 7,3%, in leggera contrazione rispetto al +9% fatto registrare l’anno precedente, ma comunque ampiamente positivo se si guarda al desolante panorama dei consumi interni. Alcuni segmenti, inoltre, hanno evidenziato crescite a doppia cifra, impensabili per la stragrande maggioranza dei prodotti alimentari tradizionali. Biscotti, dolciumi e snack nel 2012 sono cresciuti del 22,9%, mentre le bevande analcoliche del 16,5%, pane, pasta e sostituti del pane del 8,9%, frutta e ortaggi del 7,8%, e prodotti lattiero caseari del 4,5 per cento. Solo le uova sono in leggera contrazione dell’1,9%, ma rappresentano comunque il segmento principale, con il 13% della spesa complessiva.
“Il mercato del bio nel 2012 è cresciuto – conferma Edoardo Freddi, Responsabile Marketing di EcorNaturaSì –. I consumatori, attenti al proprio benessere e alla tutela ambientale, acquistano prodotti biologici, sia freschi che confezionati. Nei supermercati NaturaSì il trend è stato confermato, dato molto importante considerata la più ampia situazione in cui si trova il settore dell’agroalimentare. Per quanto riguarda i nostri Supermercati, i primi 4 mesi del 2013 stanno andando meglio rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente”.

Il Nord Italia traina le vendite

L’Indagine condotta da Ismea evidenzia come il grosso del fatturato si concentri nel Nord Italia, che vale da solo il 70% del mercato. Molto staccato il Centro, che ha una quota del 23%, mentre il rimanente 7% è appannaggio del Sud, che per altro ha fatto registrare una performance nagativa del -7,1% rispetto al 2011. “La crisi ha colpito le famiglie italiane che hanno ridotto la quantità e qualità del cibo che comprano – analizza Marco Ariodante, direttore vendite di Bauer –. L’unico comparto che non patisce questa situazione è proprio quello dei prodotti bio e le previsioni sono positive anche per il prossimo anno”.
Il Belpaese, in questo campo, è per altro all’avanguardia. È infatti italiano un terzo delle imprese bio europee. A far meglio dell’Italia in Europa c’è solo la Spagna, ma il nostro paese è comunque in testa nelle esportazioni. Il biologico “made in Italy” piace soprattutto ai tedeschi, al quale puntano 9 produttori italiani su 10 e a decretarne il successo sono soprattutto consumatori giovani e famiglie.
Alce Nero rappresenta in questo senso uno degli esempi più riusciti di sinergie tra diversi produttori. “L’azienda è cresciuta a doppia cifra anche nel 2012, e nel 2013 si registrano performance simili – spiega Nicoletta Maffini, responsabile marketing –. La nostra è una s.p.a. le cui quote sono tutte detenute da cooperative o gruppi di agricoltori e aziende di trasformazione, in modo da rappresentare tutta la filiera. La base produttiva è italiana, a eccezione di caffè e cacao, che provengono da alcuni soci del Centro-America”.

Crescita boom per il discount
Per quanto concerne i diversi canali distributivi, la ricerca Ismea sottolinea ancora come le migliori performance siano state fatte registrate dai discount, che lo scorso anno hanno visto crescere il volume di vendite del 25,5%. Anche per iper e supermercati l’aumento c’è stato, ma in misura più contenuta, nell’ordine del 5,5 per cento. “Il biologico in Italia è ancora un mercato di nicchia – sottolinea Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio –. Lo sviluppo dipenderà sopratutto dalle aperture che il mercato saprà offrire a questi prodotti. Vale a dire se ci sarà un aumento del dettaglio specializzato, se ci saranno assortimenti più ampi nella gdo e aperture da parte della ristorazione commerciale e del dettaglio tradizionale”.
A dimostrazione di una maggiore attenzione da parte della distribuzione per il comparto del biologico, c’è la crescita delle private label, che ormai fanno bella mostra di sé sugli scaffali delle principali insegne. “Le performance maggiori sono state registrate dai prodotti a marchio privato – spiega Sauro Carzani, amministratore delegato e responsabile commerciale di Dalla Torre –, perché negli ultimi due o tre anni quasi tutte le insegne hanno puntato su questo segmento. Anche la marca industriale è comunque in crescita, proprio perché c’è una maggiore attenzione al biologico in generale, nonostante molte catene siano tiepide su questo fronte”.

Un settore in continuo fermento
A testimonianza del grande fermento che esiste attorno al mercato dei prodotti biologici, ci sono gli ingenti investimenti in comunicazione e nuovi prodotti previsti dalle diverse aziende. Dal 12 maggio è on air la campagna tv di NaturaSì “La tua scelta bio” sulle reti Rai. “Vogliamo far comprendere la vera essenza del biologico – illustra Freddi –: una terra fertile, coltivata con passione e cura, per offrire alimenti di qualità, attenti all’uomo, all’ambiente e alla natura. In concomitanza con i 20 anni del marchio NaturaSì abbiamo voluto avvicinarci ancora di più al consumatore, per ricordare il nostro impegno verso il bio e per far comprendere l’importante contributo in termini di tutela e di benessere che la scelta di questi prodotti offre alla terra, all’ambiente, e all’uomo stesso”.
Bauer punta invece su una politica aziendale di presidio del segmento di riferimento. “Abbiamo previsto l’allargamento della gamma bio con novità assolute per il mercato italiano – aggiunge Ariodante –, viste anche le eccezionali performance delle due attuali referenze: nel 2012 il Dado Bio e il Granulare Bio hanno registrato una crescita rispettivamente pari al +64% e +17%”. Alce Nero, infine, per il prossimo autunno ha in programma il lancio di una nuova linea di prodotto specifico per un target sul quale esiste una notevole attenzione.