Sarà il costo particolarmente contenuto, fattore fondamentale in un periodo di crisi, e per il loro elevato apporto proteico e potere nutritivo che le uova anche negli ultimi dodici mesi hanno mostrato crescite di rilievo del sell out. A volume, secondo i dati Nielsen TradeMis aggiornati a novembre 2009, le vendite sono cresciute del 5,4% arrivando a superare i 2 milioni e 755mila pezzi, e il giro d’affari ha superato i 507 milioni di euro, facendo segnare un incremento del 6,2%. “La crescita del mercato – spiega Luca Rimondini, marketing manager formaggi, burro e uova di Granarolo – è stata favorita anche dal fatto che i consumatori hanno privilegiato la fruizione dei pasti in casa e le uova, oltre che fonte di proteine a bassissimo costo, sono anche ingredienti per la preparazione domestica di piatti, dolci, frittate ecc”.

Versatili e genuine, le uova continuano a piacere agli italiani, perché rappresentano un pasto veloce, pratico e nutriente, e a scaffale rileviamo un affollamento non indifferente. Accanto alle uova di marca si ritagliano una quota di rilievo quelle a marchio del distributore “che rappresentano circa il 42,2% dei volumi - fanno sapere dal Gruppo Novelli –, rivestendo nel mercato un ruolo importante”. L’elevato peso delle private label evidenzia che “le uova fresche sono una categoria merceologica commodizzata – dichiara Luca Rimondini di Granarolo – e che chi acquista fa fatica a distinguere il valore di diversi prodotti presenti sul mercato. Esiste però una fascia di consumatori, particolarmente informata e attenta alla qualità più che al fattore prezzo, che sceglie uova premium, che sostanzialmente valgono circa il 23% del totale mercato. Le vendite delle uova biologiche, in particolare, negli ultimi dodici mesi secondo le rilevazioni Nielsen (aggiornate a fine novembre) sono aumentate del 13%”. Appartengono al segmento premium price le uova Extrafresche e Biologiche di Granarolo.

L’apprezzamento degli italiani per le uova bio è imputabile a diversi fattori, tra cui la ricerca di rassicurazione della qualità a seguito degli scandali alimentari, aviaria in primis, che hanno lasciato degli strascichi nelle scelte a scaffale. Le uova bio, la cui vendita riguarda quasi esclusivamente il dettaglio, piacciono anche perché possono essere vendute solo confezionate e non sfuse come avviene anche per le altre.

Che siano pl o di marca le uova devono essere garantite e certificate, per dare maggiore sicurezza al consumatore. La certificazione rappresenta un plus principale per le uova Ovito, brand del gruppo Novelli, che “a valore, secondo i dati Nielsen aggiornati al 3 gennaio 2010, - fanno sapere dal gruppo – detengono una quota del 13,4%, in crescita rispetto allo scorso anno”. Tra gli altri operatori del mercato ricordiamo Eurovo, Coccodì, Aia e Cooperativa Intercomunale agricola.

Le vendite al dettaglio delle uova negli ultimi dodici mesi hanno confermato un trend già rilevato nel recente passato: la crescita del canale discount, che hanno arricchito e diversificato il loro assortimento. Il sell out delle uova fresche, infatti, ha fatto segnare un +9,4% del giro d’affari, arrivato a superare i 54 milioni di euro, e un +12,4% dei pezzi venduti, che sfiorano i 460 milioni. Buone anche le performance del libero servizio, cresciuto dell’8% a valore e del 7,6% a volume. I supermercati si confermano i punti vendita preferiti dagli italiani per l’acquisto delle uova, con un sell out a valore pari a circa 229 milioni di euro (+4,8%) e a volume di oltre 1 milione di pezzi (+3,6%). Interessanti anche le performance degli ipermercati: +5,8% del giro d’affari (112.596.019,7) e +1,3% dei pezzi commercializzati (600.725.503,2).

In un comparto, come quello delle uova, in cui la competitività delle marche e delle pl l’esposizione a scaffale e la riconoscibilità sono due aspetti fondamentali. Lo sa bene Granarolo “che per il 2010 ha programmato diverse attività di comunicazione – spiega Luca Rimondini – sia sul pack che sul pdv per le uova extrafresche. Riteniamo infatti che l’extradisplay in questa categoria sia vincente, perché sono dei prodotti che non sempre sono inseriti nelle liste della spesa e che necessitano di una elevata visibilità. Predisporremo dei display innovativi per verificare l’efficacia di installazioni fuori dal lineare che comunicano i tratti distintivi dei nostro prodotti. Anche per la comunicazione on pack puntiamo ad aumentare la distintività, richiamando alcuni aspetti iconografici legati al marchio Granarolo”.