La luce in fondo al tunnel. Dopo qualche “annus horribilis” che ha fatto crollare i ricavi delle aziende produttrici di formaggi, il 2010 ha forse rappresentato un anno di svolta, che fa ben sperare per il futuro prossimo. “I risultati di tutti i caseifici, sia cooperativi che privati – conferma Stefano Berni, direttore generale del Consorzio tutela Grana Padano – sono finalmente stati molto positivi dopo un pesante 2008 e un appena accettabile 2009, salvatosi solo grazie a un buon ultimo trimestre. Nel 2010 sono state prodotte oltre 4milioni e 300 mila forme, per un valore al consumo di quasi 2,4 miliardi di euro, delle quali 1 milione e 300 mila esportate in ogni parte del mondo”. Dati confortanti quindi, che fanno il paio con quelli presentati qualche settimana fa dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano. Lo scorso anno, infatti, si è chiuso senza record, ma per ritrovare quotazioni analoghe occorre risalire al 2003, quando il prodotto registrò una media annua di 9,25 euro/kg. Da allora iniziò una progressiva flessione interrottasi solo negli ultimi due mesi del 2009, quando si è avviata una ripresa che a fine 2010 ha visto risalire i prezzi a una media di 9,14 euro/kg, con un incremento del 19% sull’anno precedente e un +23,5% sul 2008, quando la media risultò pari a 7,40 euro/kg. La produzione è intanto salita del 2,44%, portandosi a 3.018.260 forme: un numero sostanzialmente allineato con la produzione 2008 e in crescita di 72mila unità rispetto al 2009.

Una conferma dalle cifre
I dati forniti da Nielsen, relativi all’anno terminante a gennaio del 2011, confermano l’ottimo momento che stanno vivendo i formaggi tipo grana. Sul totale Italia, infatti, si assiste ad una variazione del +17,4% a valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un giro d’affari complessivo di oltre 109 milioni di euro. Crescita a due cifre anche per quanto riguarda i volumi, che fanno segnare un +12,4%, pari a un totale di circa 7,4 milioni di kg venduti. “Nel corso del 2010 il mercato dei grana duri ha registrato una leggera ripresa dei volumi – spiega Maurizio Moscatelli, direttore commerciale di Parmareggio –, con una crescita nel mercato del Grana Padano e una sostanziale stabilità del Parmigiano Reggiano. A fronte di un mercato sostanzialmente in equilibrio nei consumi si sono evidenziate tendenze di fondo significative. In particolare, nel Parmigiano Reggiano, si è verificato un forte incremento dei prodotti ad alto contenuto di servizio, bocconcini e grattugiato”.
Sei i formaggi grana esultano, però, le altre tipologie non se la passano troppo bene. È il caso per esempio degli Emmenthal che, sempre secondo i dati Nielsen, fanno registrano un doppio segno negativo, sia a valore (-2,3%) che a volume (-1,5%). Stessa sorte per il Provolone, che seppur in misura più lieve, registra un calo sia in termini di fatturato (-1,9%), che per le quantità vendute (-0,9%). Va leggermente meglio alla tipologia Caciotta e Italico, che pur perdendo il 2,2% a volume, recupera qualcosa come giro d’affari, attestandosi a un +1,9 per cento.

L’export traina la crescita
Se il mercato sta ripartendo, una parte del merito è dovuto anche all’export, soprattutto nei Paesi extraeuropei. Come testimoniano i dati forniti dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano, infatti, le giacenze, a novembre, sono risultate in calo del 13,3% sull’anno precedente, e alla flessione dei consumi interni, pari all’1,2%, è corrisposto un incremento delle esportazioni del 12%, ovvero cinque punti in più rispetto al 7% del 2009. La quota indirizzata oltre i confini nazionali sale così al 30%, e incrementi record si sono registrati negli Usa (secondo mercato dopo la Germania) con il 30% e in Giappone (+20%), mentre nella Ue la crescita è stata dell’8,9%, del tutto analoga a quella del 2009.
Chi invece, punta forte sul recupero dei prodotti del territorio è il Gruppo Formaggi del Trentino, che nel 2010 ha riunito i precedenti poli operativi di Trentingrana e Formaggi Trentini in un'unica centrale commerciale offrendo una gamma completa che comprende, oltre alla Linea Trentingrana, anche la Linea Tradizionali a cui appartengono tutte le altre eccellenze trentine conferite dai caseifici aderenti e commercializzate a livello nazionale: Puzzone di Moena, Vezzena di Lavarone, Casolet Val di Sole, Tosela di Primiero, Fontal di Cavalese, Cuor di Fassa, Affogato di Sabbionara. “La Linea Trentingrana – sottolinea Gabriele Webber, responsabile commerciale di Formaggi del Trentino – ha registrato il 2010 come un anno positivo, quasi eccezionale, simile per certi versi agli ottimi risultati ottenuti nel biennio 1995/1996 ponendosi in controcorrente rispetto al trend negativo che ha fatto registrare un calo nella produzione nazionale del grana”.

Il packaging al centro del cambiamento
Chi non ricorda Emiliano, il simpatico topolino dalla “r” moscia che fa da testimonial al marchio Parmareggio? Il piccolo roditore e la sua famiglia saranno protagonisti della campagna pubblicitaria dell’azienda anche nel corso del 2011. Nei primi mesi di quest’anno, infatti, è stato messo a punto il restyling grafico dei packaging di tutta la gamma dei prodotti e su tutte le confezioni è stato inserito proprio il topolino intenditore. Lodigrana, invece, introdurrà a breve un nuovo packaging per la referenza “Raspadura” in confezione con film “apri e chiudi”, mentre per quanto riguarda la comunicazione in store, su carrelli e antitaccheggio, tra fine febbraio e inizi marzo 2011 a supporto della referenza per il libero servizio “Sacchetto salvafreschezza” sarà presentata una confezione recentemente brevettata e depositata come modello d’utilità. Sempre a proposito del confezionamento, secondo Sergio Calzolari, responsabile vendite Italia di Agriform, “c’è una tendenza generale alla ‘sgrammatura’: le confezioni tendono a essere sempre più piccole, andando incontro all’esigenza di avere una battitura di cassa più contenuta, oltre a evitare sprechi di prodotto da parte del consumatore”.
Infine, La novità più importante per La Linea Tradizionali del Gruppo Formaggi del Trentino riguarda l'eccellenza "Puzzone di Moena", in corso di ottenimento della Dop. Un percorso che dovrebbe trovare la sua conclusione entro la fine del 2011.