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L'Anas insiste, dovrà essere a pedaggio la sua rete d'autostrade

L'Anas insiste, dovrà essere a pedaggio la sua rete d'autostrade
L'Anas insiste, dovrà essere a pedaggio la sua rete d'autostrade

L'Anas insiste, dovrà essere a pedaggio la sua rete d'autostrade

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Redazione
Com’era prevedibile s’è sollevato un coro di proteste contro la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, su iniziativa dell’Anas, del bando di gara “per la fornitura di un sistema di pedaggiamento elettronico”, sulla falsariga del Telepass, da installare sui tratti autostradali gestiti direttamente dalla società controllata dallo Stato (la stragrande maggioranza della rete è affidata in concessione a privati).

Consumatori, imprese ed enti locali, la Regione Lazio in particolare dove molti residenti, non solo nel capoluogo, utilizzano abitualmente il Gran raccordo anulare (nella foto) e il tratto Roma-Fiumicino senza versare un centesimo, si sono rivoltati anche perché il Tar e il Consiglio di Stato hanno già bloccato i rincari previsti dall’ultima manovra. Ciò nonostante l’Anas intende perseguire il suo obiettivo con dichiarazioni che prefigurano un contenzioso legale. Pietro Ciucci, presidente: “Stiamo solo attuando una norma di legge secondo la quale i 1.300 km di autostrade gestiti direttamente devono essere soggetti a pedaggio”.

Nel periodo di tempo necessario ad installare le apparecchiature di rilevazione dei veicoli era previsto “un onere forfettario di un euro ed è questo provvedimento temporaneo ad essere stato sospeso”, chiosa Ciucci. Contro il quale si sono scagliati in un insolito sodalizio sia la presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il sindaco della capitale Gianni Alemanno, entrambi del Centro destra, sia il presidente della provincia Nicola Zingaretti che il suo predecessore Enrico Gasbarra (ora componente della commissione Trasporti della Camera) tutti e due del Centro sinistra.

A gestione diretta dell’Anas sono pure la A3 Salerno-Reggio Calabria e le autostrade siciliane al momento percorribili gratuitamente. Dietro lo scontro ragioni politiche ed economiche: il governo ha tagliato i fondi all’Anas che ha bisogno di risorse per la necessaria manutenzione della rete e proprio il governo, mantenendo una posizione defilata, ha tutto l’interesse che la soluzione del pedaggio vada in porto, anche se questo finirà per comportare un aumento del costo del trasporto merci.

L’appalto in questione è costituito dalla fornitura di un sistema di esazione dinamico senza barriere, da installare per ogni autostrada e raccordo autostradale in gestione appunto diretta dell’Anas. La fornitura comprende la progettazione dell’impianto, la fornitura e l’installazione di tutte le infrastrutture (comprensiva delle opere civili), le licenze (software e così via) e le attività necessarie a conseguire il rilascio in esercizio del sistema; servizi di controllo e manutenzione di tutti i suoi componenti e altro ancora. L’importo complessivo a base gara ammonta a 150 milioni di euro e la durata dell’appalto è fissato in 24 mesi a partire dalla data di sottoscrizione del contratto.

A.M.
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