I risultati di una Survey, realizzata dal Gruppo di Lavoro AILOG sull’outsourcing logistico, sono stati presentati nel corso di un Convegno che ha avuto luogo ieri a Milano.

“Il tema dell’outsourcing è sempre stato al centro dell’attenzione e degli approfondimenti della nostra associazione,  ha commentato in apertura lavori Paolo Bisogni, presidente AILOG (Associazione Italiana di Logistica e Supply Chain Management) sul quale, nel corso del tempo, abbiamo registrato l’avvicendarsi di tendenze di segno diverso: negli anni ’80, sull’onda degli orientamenti allora dominanti,  che spingevano le aziende alla focalizzazione sui rispettivi core business, sono stati molti coloro che hanno optato per l’esternalizzazione, mentre, successivamente, la difficoltà per il manager logistico di trasformarsi da gestore di persone in gestore di risultati, a cui si è aggiunto il timore di perdere il controllo di parte del know how interno, ha indotto molte realtà a interrogarsi sull’effettiva validità di questo tipo di scelta”.
 
“La survey AILOG, ha proseguito Paolo Bisogni, è nata quindi da tre esigenze: definire con precisione i parametri e i dati in base ai quali valutare la validità della decisione di esternalizzare i servizi logistici,  identificare le caratteristiche professionali, organizzative e dimensionali dei provider, capire come si possa rendere variabile il costo della manodopera in presenza di una domanda discontinua”.
 
Il Convegno è stato introdotto da Giuseppe Boschi, membro del Consiglio Direttivo AILOG e coordinatore del Gruppo di Lavoro, che ha illustrato le caratteristiche metodologiche della Survey, e da Giuseppe Mandurino, responsabile Logistica di Gi Group, che ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole dal punto di vista giuslavoristico.