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Tovaritch scommette sulla gdo
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Tovaritch scommette sulla gdo
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Dopo aver conquistato in pochi anni il mercato europeo nel canale horeca, Tovaritch & Spirits International investe sulla gdo con un formato innovativo e dedicato. Distribuzione Moderna ha incontrato l’amministratore delegato Eugenio Litta Modignani per scoprire le strategie di espansione dell’azienda.
Quali sono i principali risultati che avete ottenuto fino a oggi con il brand Tovaritch?
In un mercato europeo frammentato, composto da diverse culture di consumo e in cui la vodka è distribuita da grandi marche già consolidate, Tovaritch è riuscita a essere riconosciuta come un prodotto russo di qualità. Negli ultimi anni siamo stati in grado di aumentarne e di trovare la giusta collocazione nel canale horeca di Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Svizzera, Belgio e Lussemburgo. In Francia siamo presenti in Nicholas - una catena di enoteche con 450 punti vendita – e, grazie a Carrefour, nella gdo, un canale in cui abbiamo registrato in un anno e mezzo una crescita del 300% delle vendite a valore. Inoltre stiamo per entrare in una catena della grande distribuzione inglese e abbiamo preso accordi per lo sviluppo dell’attività in Germania. A queste iniziative si aggiunge il programma di lancio riservato al mercato statunitense che abbiamo effettuato a gennaio. Sempre in questo paese ci apprestiamo a firmare un contratto con un importatore locale per avviare, a partire dal prossimo mese, un progetto che coinvolgerà principalmente la gdo. Nella nostra strategia di espansione il mercato chiave resta comunque quello russo, dove negli ultimi anni la grande distribuzione si è organizzata in modo completamente diverso permettendoci di costruire un brand e farlo crescere.
Per quanto riguarda l’Italia, come si svolge la vostra attività?
In Italia abbiamo creato una partnership con Molinari, un’azienda molto forte nell’horeca, che può vantare una rete di oltre 120 agenti sul territorio nazionale. Dall’inizio di quest’anno – nonostante l’horeca sia il canale in cui registriamo il 90% del fatturato - ci siamo interessati anche alla gdo, dove vogliamo proporci con un progetto innovativo.
Di cosa si tratta?
In gennaio abbiamo intenzione di presentare Tovaritch in un nuovo formato che riteniamo ideale per il consumatore italiano e per questo canale di vendita. Secondo noi questo lancio troverà un’accoglienza positiva e contribuirà a rafforzare la nostra presenza sul mercato. A oggi in Italia possiamo vantare un fatturato intorno ai 700.000 euro e una crescita del 36%.
Che ruolo riveste la comunicazione all’interno delle vostre strategie di marketing?
Noi siamo convinti che per far crescere un brand è fondamentale realizzare un’efficace comunicazione. All’inizio della nostra attività abbiamo lavorato senza alcun progetto e nei primi tre anni la crescita è stata poco rilevante. Dal giugno dello scorso anno, da quando abbiamo iniziato a investire in comunicazione, il prodotto ha iniziato a registrare maggiore visibilità e ad essere maggiormente consumer oriented. Inoltre organizziamo eventi e partecipiamo a fiere di settore come il Vinexpo di Bordeaux, dove abbiamo presentato in anteprima la nuova campagna di comunicazione, pubblicata in autunno anche su alcune testate italiane.
Quali sono i principali risultati che avete ottenuto fino a oggi con il brand Tovaritch?
In un mercato europeo frammentato, composto da diverse culture di consumo e in cui la vodka è distribuita da grandi marche già consolidate, Tovaritch è riuscita a essere riconosciuta come un prodotto russo di qualità. Negli ultimi anni siamo stati in grado di aumentarne e di trovare la giusta collocazione nel canale horeca di Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Svizzera, Belgio e Lussemburgo. In Francia siamo presenti in Nicholas - una catena di enoteche con 450 punti vendita – e, grazie a Carrefour, nella gdo, un canale in cui abbiamo registrato in un anno e mezzo una crescita del 300% delle vendite a valore. Inoltre stiamo per entrare in una catena della grande distribuzione inglese e abbiamo preso accordi per lo sviluppo dell’attività in Germania. A queste iniziative si aggiunge il programma di lancio riservato al mercato statunitense che abbiamo effettuato a gennaio. Sempre in questo paese ci apprestiamo a firmare un contratto con un importatore locale per avviare, a partire dal prossimo mese, un progetto che coinvolgerà principalmente la gdo. Nella nostra strategia di espansione il mercato chiave resta comunque quello russo, dove negli ultimi anni la grande distribuzione si è organizzata in modo completamente diverso permettendoci di costruire un brand e farlo crescere.
Per quanto riguarda l’Italia, come si svolge la vostra attività?
In Italia abbiamo creato una partnership con Molinari, un’azienda molto forte nell’horeca, che può vantare una rete di oltre 120 agenti sul territorio nazionale. Dall’inizio di quest’anno – nonostante l’horeca sia il canale in cui registriamo il 90% del fatturato - ci siamo interessati anche alla gdo, dove vogliamo proporci con un progetto innovativo.
Di cosa si tratta?
In gennaio abbiamo intenzione di presentare Tovaritch in un nuovo formato che riteniamo ideale per il consumatore italiano e per questo canale di vendita. Secondo noi questo lancio troverà un’accoglienza positiva e contribuirà a rafforzare la nostra presenza sul mercato. A oggi in Italia possiamo vantare un fatturato intorno ai 700.000 euro e una crescita del 36%.
Che ruolo riveste la comunicazione all’interno delle vostre strategie di marketing?
Noi siamo convinti che per far crescere un brand è fondamentale realizzare un’efficace comunicazione. All’inizio della nostra attività abbiamo lavorato senza alcun progetto e nei primi tre anni la crescita è stata poco rilevante. Dal giugno dello scorso anno, da quando abbiamo iniziato a investire in comunicazione, il prodotto ha iniziato a registrare maggiore visibilità e ad essere maggiormente consumer oriented. Inoltre organizziamo eventi e partecipiamo a fiere di settore come il Vinexpo di Bordeaux, dove abbiamo presentato in anteprima la nuova campagna di comunicazione, pubblicata in autunno anche su alcune testate italiane.
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