Tonno Consorcio sempre più italiano
Tonno Consorcio sempre più italiano
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di Luca Salomone
A partire da gennaio 2024, Consorcio, si mette totalmente in proprio in Italia: infatti l’azienda spagnola inizierà a distribuire i suoi prodotti in modo autonomo e tramite una sua rete di vendita.
Il gruppo, con sede a Santoña, nella comunità autonoma della Cantabria, cioè sulla costa nord della Spagna, ha un fatturato che, nel 2022, ha superato i 78 milioni di euro (erano 73 nel 2019) e conta mille collaboratori fra gli stabilimenti spagnoli e peruviani.
Cosa cambierà? Lo abbiamo chiesto al country manager, Dario De Stefano,
All’apertura della nuova filiale di Milano, corrisponde anche una nuova strategia?
Questa scelta risponde a una decisione strategica importante, che ha, come obiettivo, di potenziare la nostra presenza in veste di marchio leader nel segmento del tonno premium e delle acciughe di qualità. Il passaggio segna un punto di svolta nella crescita del nostro marchio Consorcio in Italia. Negli ultimi 10 anni, abbiamo distribuito i nostri prodotti tramite Nostromo, appartenente a Grupo Calvo. Il nostro accordo con questa azienda giunge a termine il 31 dicembre 2023. Siamo molto grati per una collaborazione che ci ha permesso di mantenere e consolidare la nostra leadership nel Bel Paese, ma con l'apertura della nostra filiale e la distribuzione indipendente dei nostri prodotti a partire dal 2024, prendiamo il controllo diretto della nostra presenza sul mercato locale. Siamo certi che questa strategia di crescita ci offrirà l'opportunità di instaurare una relazione più forte con i nostri clienti italiani, espandere ulteriormente la nostra leadership nel settore e, allo stesso tempo, esplorare nuove opportunità e sfide.
Per quale motivo l’Italia è tanto importante per l’azienda, realizzando il 48 per cento delle vostre esportazioni?
Il nostro Paese ha avuto un ruolo fondamentale nella storia e nello sviluppo dell’azienda fin dai suoi inizi. Oggi rimane uno dei principali mercati di destinazione per l'esportazione delle conserve di qualità del gruppo, che opera complessivamente in 47 Paesi dei 5 continenti. Questo è senz’altro dovuto al fatto che, come sappiamo, l'Italia è riconosciuta a livello mondiale per la sua cultura gastronomica e il suo apprezzamento per i prodotti gourmet e di qualità. Siamo orgogliosi di avere raggiunto una posizione solida nel mercato nazionale sin dagli anni Ottanta, grazie, appunto, al nostro focus sulla qualità.
Secondo Ancit il 2022 è stato un anno poco dinamico per il mercato del tonno. E dal vostro punto di vista?
Senza dubbio il 2022 è stato un caratterizzato da un contesto avverso. È stato un anno significativamente condizionato dall'inflazione dei costi, che ha avuto un impatto molto significativo sul business. Alla già sperimentata crescita inflattiva, segnalata nel 2021 nei settori della logistica, dell'imballaggio e dell'etichettatura, si sono aggiunti, nel 2022 l'aumento dei costi della pesca, la svalutazione dell'euro e soprattutto i rincari dell'olio d'oliva, quest'ultimo influenzato dalla guerra in Ucraina e dalla siccità. Tuttavia, Grupo Consorcio continua a mantenere la leadership nella categoria del tonno premium in Italia e delle acciughe e dei tonni in Spagna.
Secondo lei il tonno in scatola, pur essendo un prodotto di successo, rimane un prodotto maturo? Quali innovazioni si possono apportare?
Il tonno in scatola è un prodotto maturo come categoria e fa parte delle dispense familiari da decenni, specie per il suo gusto, la sua naturalità e le apprezzate proprietà nutritive. Tuttavia, per quanto riguarda le innovazioni, ci sono molte opportunità da cogliere. E questo soprattutto tenendo presente le grandi tendenze attuali di consumo, come la ricerca di prodotti più sani, sostenibili o convenienti, con maggior valore per il cliente finale e, soprattutto, con un miglior sapore. Consorcio lavora sempre seguendo i trend più recenti, per riuscire a presentare innovazioni in una categoria tanto importante e per connettersi meglio con i consumatori. Certamente riteniamo che gli attuali bisogni saranno di interesse, sia ora, sia in futuro.
Altri prodotti ittici, come sardine, alici, salmone in scatola, come si muovono rispetto al tonno, che fa comunque la parte del leone?
Innanzitutto, è importante ricordare che il tonno in scatola mantiene la sua quota di mercato in Italia, rappresentando l'82% delle vendite totali di conserve di pesce. Per quanto riguarda le altre categorie, possiamo dire in generale che tutti i segmenti si comportano in modo simile agli anni precedenti. Noi di Consorcio, siamo esperti produttori di tonno e acciughe ed è qui che concentriamo la maggior parte dei nostri sforzi commerciali. Tuttavia, siamo convinti che ci sia spazio per sviluppare il mercato delle conserve ittiche con prodotti di alta qualità anche in altri mercati: sgombro, sardine, salmone…
Consorcio è tradizionalmente parte, in Italia, e altrove, di una fascia alta di offerta. Il prodotto premium è stato premiato anche nel 2022?
Non particolarmente. Sia durante il 2022, sia nel periodo attuale, lo scenario di acquisto è caratterizzato da un peso sempre maggiore del marchio del distributore, con una maggiore presenza sugli scaffali. A causa di questa situazione, diventa sempre più difficile convincere il consumatore a pagare un prezzo superiore, anche per un prodotto che, in confronto, offre caratteristiche migliori. Durante il 2022 il driver, almeno per la fascia sociale media, è stato il prezzo, che si è dimostrato il fattore più rilevante e tenuto maggiormente in considerazione. Data questa “inclinazione” del consumatore, marchi come Consorcio hanno l'obbligo di attribuire ancora più importanza ai propri prodotti e comunicare tutte le ragioni per le quali conviene pagare un prezzo più altro. Non rinunceremo mai alla nostra missione, ossia garantire un prodotto con gli standard più elevati.
Parliamo di canali commerciali. Quanto rappresenta per Consorcio la Gdo?
Per Consorcio, al momento attuale, la distribuzione delle vendite in Italia si divide per il 90% fra la Gdo al dettaglio e, per il 10 per cento, il cash and carry. Al momento, altri possibili canali commerciali, come l'alimentare selettivo o il food service, non hanno dunque un peso nel nostro Paese.
Possiamo dire che oggi la vera innovazione risiede, per il tonno, nella pesca sostenibile?
Per noi, la pesca sostenibile è molto più di un'innovazione. È un impegno che deve essere fondamentale per un'azienda conserviera come la nostra e un aspetto chiave dell'industria della pesca in generale. Come B Corp, nella nostra compagnia ci impegniamo per un'attività etica, responsabile e sostenibile in generale, soprattutto riguardo alle risorse marine, poiché il mare è la principale fonte di materie prime. I nostri principi hanno radici nella nostra ‘Politica di approvvigionamento sostenibile del pesce’, che include l'approvvigionamento della pesca in modo responsabile per garantire la conservazione e la gestione delle risorse marine, l'utilizzo di queste risorse in modo che arrivino al consumatore con il minor spreco possibile e il minimo impatto negativo sull'ambiente, la trasparenza nei processi di acquisto e trasformazione. Siamo poi attentissimi nell’evitare l'approvvigionamento di specie sovrasfruttate e in aree altrettanto sovrasfruttate, e nell’escludere, nell’approvvigionamento, aziende e/o navi illegali che abbiano svolto attività illecite. Inoltre, aderiamo ai Principi per un Oceano Sostenibile delle Nazioni Unite e siamo riconosciuti dal Marine stewardship council (Msc) come un'azienda che adotta le migliori pratiche per la protezione della vita negli oceani, riconoscendo così la pesca sostenibile.
Voi avete stabilimenti in Spagna e Perù. Da dove viene il pescato? Dalle medesime aree?
Fin dalle origini di Grupo Consorcio, la scelta della posizione delle fabbriche di conserve e semiconserve di pesce è stata guidata dalle zone storiche di cattura delle acciughe e del tonno del nord. Per questa ragione, la nostra prima fabbrica è stata aperta in Spagna nel 1950 a Santoña, poiché questa zona è particolarmente ricca per la pesca delle acciughe e dei tonni del nord del Mar Cantabrico. Essere situati nella terraferma più vicina alla zona di cattura, ci permette di ottenere un prodotto più fresco e, di conseguenza, di qualità superiore. Per la stessa ragione, abbiamo deciso di inaugurare il nostro stabilimento in Perù, con Compañía americana de conservas, nel 2007. La nostra seconda fabbrica si trova proprio nella zona di pesca delle acciughe peruviane della specie Engraulis ringens. Tuttavia, il fatto che Consorcio abbia impianti in queste due nazioni, non ci impedisce di produrre nelle nostre strutture anche altre specialità marine, provenienti da altre regioni, mantenendo sempre uno standard di qualità elevato in linea con ciascuno dei nostri marchi e con la nostra storia. Per questo motivo, per esempio, produciamo soprattutto il tonno proveniente dall'Oceano Atlantico.
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