L'azienda, con sede a Porcari (Lucca), è uno dei leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico. Fondato nel 1966, il Gruppo è presente in 13 Paesi - Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Belgio, Germania, Svezia, Polonia, Ungheria, Grecia, Romania, Turchia e Stati Uniti - con oltre 5.500 dipendenti, un fatturato consolidato di 1.809 milioni di Euro (2015) e una capacità produttiva di oltre un milione di tonnellate annue (1.058.000 tonnellate nel 2015). Membro del Global Compact e del programma internazionale WWF Climate Savers, Sofidel considera la sostenibilità un fattore strategico di crescita ed è impegnato nella promozione di uno sviluppo socialmente e ambientalmente responsabile.

Quali sono i punti di forza che hanno fatto di Sofidel un colosso mondiale nel settore del tissue?
Sicuramente l’innovazione, l’attenzione alla sostenibilità e la grande voglia di crescere. L’azienda è gestita da due famiglie, Stefani e Lazzareschi, due imprenditori da tempo in grande armonia; la decisione che hanno preso nel tempo di espandersi, anche molto rapidamente è stata fondamentale per il successo del gruppo.

Sofidel è la prima azienda italiana del tissue che ha cercato fortuna in America…come mai?
I margini di crescita in Europa sono piuttosto ridotti, volevamo cercare un mercato diverso, anche per la diversificazione del rischio. Abbiamo rivolto lo sguardo ad ovest, in particolare agli Stati Uniti, il primo mercato al mondo per consumo pro capite di carta per uso igienico e domestico.

Non temevate la presenza e “il peso” dei competitor locali?
Negli States ci sono sicuramente delle aziende prestigiose, ma il numero degli operatori è relativamente ridotto e la struttura del mercato è diversa: il brand oggi ha un peso nettamente maggiore del private label. Sulla scorta della nostra esperienza europea, stante la nostra propensione all’innovazione e gli investimenti in tecnologie all’avanguardia, pensiamo di poter dire la nostra. Ad oggi, il riscontro è stato positivo. E in questo momento abbiamo attività in 6 Stati, e abbiamo in corso il primo investimento greenfield in quel Paese, a Circleville in Ohio. Proprio in questi giorni abbiamo annunciato l’attivazione di nuova capacità produttiva nel nuovo impianto entro il terzo trimestre del 2018.

Che cosa significa oggi essere innovativi nel mercato tissue?
Certamente investire in tecnologia, aspetto in cui Sofidel ha sempre guardato con attenzione. L’azienda, ha sempre scelto di investire in impianti produttivi efficienti anche dal punto di vista energetico quindi sostenibili, sicuri ed eco-friendly.
Poi il tentativo di incrementare il valore aggiunto ai nostri prodotti: intendo dire aumentare gli standard qualitativi e le performance di ciò che portiamo sul mercato limitando al tempo stesso gli impatti ambientali e utilizzando quote inferiori di capitale naturale.

Sofidel sposa da tempo la filosofia “Less is more”, un orientamento che caratterizza l’intero operato del Gruppo. Vuole spiegarci come si traduce in termini pratici?
Dal 2008 abbiamo iniziato una collaborazione a carattere internazionale con WWF con il progetto Climate Savers per ridurre l’emissione di Co2, quindi “less” significa meno emissioni a parità di produzione. In questi anni (2009-2015) di collaborazione abbiamo ridotto del 17,8% le emissioni di Co2. Inoltre, abbiamo fatto economia di molte altre componenti ambientali, come l’energia e l’acqua.

La sostenibilità è così importante per la vostra azienda che ne avete fatto una leva strategica di sviluppo e di crescita… è stata una scelta vincente?
Sì, pensiamo di sì. La sostenibilità è per noi una leva di crescita culturale e competitiva. Qualcosa che ci aiuta anche a costruire fiducia e reputazione. Stiamo facendo investimenti non solo dal punto di vista tecnologico degli impianti, ma anche in termini di organizzazione e di risorse umane.

Quest’anno avete deciso di partecipare al Green retail Forum&Expo, appuntamento annuale in cui istituzioni, industria e retail si confrontano sul tema della trasparenza per un consumo consapevole...
La partecipazione al Retail Forum di Milano è stata un’ulteriore occasione di confronto con la distribuzione italiana. Un’occasione, tra l’altro, a proposito di trasparenza e consumo consapevole, per annunciare la decisione che tutti i nostri prodotti consumer in Italia e in Europa Occidentale saranno contraddistinti dal marchio di catena di custodia forestale FSC (Forest Stewardship Council).

Cioè? Cosa comporta questo marchio?
FSC (Forest Stewardship Council) è un’organizzazione internazionale non governativa, indipendente e senza scopo di lucro, nata nel 1993 per promuovere la gestione responsabile di foreste e piantagioni. La sua certificazione di custodia forestale è tra le più diffuse nel mondo. Questa scelta rappresenta un passo in sintonia con la crescente attenzione alla piena sostenibilità dei prodotti che va diffondendosi sempre più nella società. Le politiche di approvvigionamento responsabile di materia prima sono parte di un più ampio impegno per la sostenibilità ambientale che Sofidel ha concretizzato anche con l’adesione al programma WWF Climate Savers per la riduzione volontaria delle emissioni di CO2 e le politiche di salvaguardia della risors